“Esercito israeliano ruba gli organi dei ragazzi palestinesi”. In Svezia, rivelazione shock di un quotidiano, riportata da Haaretz. Divampa la polemica.

Pubblicato il 19 Agosto 2009 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Il quotidiano israeliano Haaretz riporta la notizia di un quotidiano svedese di sinistra, Aftonbladet, secondo la quale i soldati israeliani rapiscono i palestinesi, per rubare i loro organi.

“Prendono gli organi dei nostri figli” dicono i palestinesi al quotidiano svedese, che con questa frase fa il titolo di prima pagina.

L’articolo sostiene che alcuni ragazzi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza sono stati sequestrati dalla Forze di Difesa di Israele, ed i loro corpi restituiti alle famiglie con organi mancanti. «I nostri figli sono usati come involontari donatori di organi» dicono in coro genitori e parenti dei ragazzi sequestrati.

Un episodio emblematico, citato dal quotidiano svedese, risale al 1992, quando l’esercito israeliano sequestrò un ragazzo palestinese che tirava delle pietre contro i soldati. A quel punto i soldati lo hanno preso, gli hanno toccato gambe, braccia e ventre e lo hanno caricato su un elicottero militare.

Cinque giorni dopo il corpo del giovane è stato restituito ai genitori, avvolto da bende e camici verdi, come quelli che si usano negli ospedali. Poi la tragica scoperta, il ragazzo era stato restituito senza stomaco.

L’articolo ha provocato una serie di forti reazioni, come quella di un altro quotidiano svedese, Sydsvenskan, di taglio più liberale, che fa delle aspre critiche sull’articolo dell’Aftonbladet, cambiando anche ironicamente il nome della testata in “Antisemitbladet”. «Pura fantasia, fonti anonime e rumors, niente di più» spiegano dalla redazione dello Sydsvenskan.

Donald Bostrom, autore dell’articolo incriminato, respinge le accuse: non sono antisemita.

Anche il ministro degli Esteri svedese ha reagito rabbiosamente: «La decisione di pubblicare quell’articolo è un marchio di vergogna per la stampa svedese».

Reagisce anche l’ambasciata d’Israele a Stoccolma, che condanna duramente il governo ed il giornale svedese.