G20/ Nubi su Londra: Sarkozy minaccia, Obama vuol comandare. Elusi clima e regole

Pubblicato il 31 Marzo 2009 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

A due giorni dall’apertura del summit mondiale noto come G20 le ombre e gli anticipi di burrasca affondano l’ottimismo.

Ultimo è il presidente francese Nicolas Sarkozy, il quale ha minacciato di abbandonare i lavori se si convincerà che dal summit non usciranno accordi precisi per metter nuove regole all’economia globale. È probabile che Sarkozy, il quale ha scelto il palcoscenico della politica estera per guadagnare punti in casa e far dimenticare così le manchevolezze della sua azione di governo, abbia capito in anticipo che dal summit di Londra non verrà fuori nulla di buono. Per convincersene basta leggere l’analisi che fa il Wall Street Journal, che Blitzquotidiano propone oggi come articolo del giorno.

Non sarà possibile far nulla sulle norme, non sarà possibile uno sforzo coordinato di interventi di stimolo per la ripresa economica, come sognava il premier inglese Gordon Brown, non si parlerà per nulla di clima, con grande delusione degli ambientalisti, che non possono aspettare il vertice sul tema auspicato dal presidente Barack Obama per la tarda primavera. È vero che si tratta di una novità nell’atteggiamento americano, ma gli americani hanno poi una loro agenda, a livello internazionale, in cui prevalgono i loro specifici interessi e c’è poco da illudersi che Obama faccia eccezione.

Il presidente Obama arriva poi a Londra con un obiettivo preciso e ambizioso, quello di imporre un ruolo maggiore per gli Stati Uniti, come è scritto in una opinione di blitzquotidiano e come rileva, guarda caso, un giornale francese, Le Monde.