G2/ Obama ritende la mano, stavolta alla Cina. Clima, nucleare, diritti umani, economia:”Saremo noi due a segnare questo secolo”

Pubblicato il 27 Luglio 2009 - 16:16 OLTRE 6 MESI FA

Obama “ritende” la mano, stavolta alla Cina. Alla vigilia di quello che si può definire il G2, cioè il vertice tra i due veri “G”, grandi del mondo, appunto Stati Uniti e Cina, il presidente americano ha esaltato il ruolo e l’importanza dell’interlocutore. “Sarà questa la relazione che caratterizzerà il XXI secolo”. Come a dire che quel che Pechino e Washington saranno o non saranno in grado di fare insieme segnerà più di ogni altra alleanza o discordia il destino del pianeta.

Il clima in primo luogo, o meglio la ricerca congiunta e l’applicazione concorde di nuove energie al posto di quelle da idrocarburi. La Cina ha reso di fatto inutile l’accordo raggiunto dai G8 a L’Aquila per un dimezzamento delle emissioni entro il 2050. Pechino ha detto in quella sede di non sentirsi vincolata. Ora Obama tenta la via dell’intesa bilaterale, almeno in via di principio per un futuro energetico «pulito, sicuro e prospero».

In secondo luogo Obama chiede alla Cina unità contro il nucleare in Nord Corea e in Iran. E’ una richiesta ma anche una garanzia offerta ai cinesi: contro Teheran non si muoverà foglia senza sentire il parere di Pechino, a condizione che Pechino si muova. E Pechino, stavolta, dopo la rivolta interna delletnia di religione islamica, può avere orecchie più interessate del solito.

Infine i “diritti umani”. Nel saluto-appello Obama non li dimentica, li inserisce non  a caso ma con toni di auspicio più che tollerabili per l’ospite cinese.