Giornali nella bufera/ Corriere della sera: cambia il direttore o non cambia? E l’amministratore?

Pubblicato il 25 Marzo 2009 - 15:02| Aggiornato il 26 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

Sulla direzione del Corriere della Sera da tempo si inseguono le voci. I problemi sul tappeto sono due. Il primo è se dopo due direzioni e molti anni sulla poltrona di via Solferino, sede storica del quotidiano milanese, Paolo Mieli sarà sostituito. Il secondo problema è con chi.

Il cambiamento sembrava acquisito e l’accordo tra i soci raggiunto. Il sito internet Dagospia.com ne aveva dato ampio e da più parti confermato resoconto. Sui nomi una ridda di ipotesi: prima si era parlato di Gianni Riotta, direttore del Tg1, poi di Carlo Rossella, ex di Stampa e Panorama e ora presidente di Medusa film, poi ancora di Roberto Napoletano, direttore del Messaggero di Roma, infine di Ferruccio De Bortoli, attuale direttore del Sole 24 Ore.

Poi a una a una le varie candidature erano cadute, lasciando sul tavolo solo il nome di De Bortoli, tanto che il sito Dagospia la dava per decisa.

A quanto pare, invece, nelle ultime ore ci sono stati alcuni colpi di scena. Il primo è stato un intevento di un membro del cda della Rcs, Massimo Pini (in quota all’immobiliarista  Salvatore Ligresti), il quale, durante una trasmissione tv, ha detto apertamente che tutto al Corriere va male e che Mieli va sostituito al più presto.

Questa uscita sembra abbia irrigidito tutti gli altri soci, che evidentemente non hanno gradito l’impressione data al pubblico di un padronato italuiano al guinzaglio di Ligresti.

Poi c’è il fatto che il grande elettore di De Bortoli sembra essere Cesare Geronzi, capo di Mediobanca. Questo lascia aperta la strada al sospetto che De Bortoli sia solo una pedina di un gioco più grande, condotto da Geronzi, per portare comunque Napoletano a Milano. Non è riuscita l’operazione Corriere, per l’opposizione totale di tutti gli altri: riuscisse almeno quella del Sole 24 Ore, poltrona sulla quale è fortemente voluto dalla presidentessa Emma Marcegaglia.

Marcegaglia, che non ama affatto De Bortoli, è rimasta spiazzata dal vai e vieni alla presidenza Rai; resterebbe ora molto difficile allontanare De Bortoli dopo il gran rifiuto di viale Mazzini. Ma se De Bortoli dovesse tornare in via Solferino, dove ha fatto gran parte della sua carriera fino a diventare direttore del Corriere, nessuno avrebbe più nulla da obiettare, e la strada di Napoletano al Sole 24 Ore sarebbe spianata, con grande gioia di Franco Caltagirone, proprietario del Messaggero, che vedrebbe così aumentare la propria influenza al nord e potrebbe portare a Roma un altro suo fedelissimo, forse ancor più fedelissimo di Napoletano, Mario Orfeo, napoletano direttore del Mattino di Napoli.

Molti dei soci del Corriere hanno però  storto la bocca a un simile disegno, che non sarebbe il massimo per Berlusconi (Caltagirone è suocero di Pier Ferdinando Casini, cioè una spina nel fianco del Cavaliere), che preferirebbe mille volte Rossella: persona civile, colta, non antagonizzante e che certo non dovrebbe risultare ostile nemmeno per gli azionisti Rcs.

I giochi sono quindi aperti, anche se molti si aspettano una decisione entro la settimana prossima, quando è prevista una riunione del Patto di sindacato che regge i destini del primo gruppo editoriale italiano.

Sono anche aperti per la carica di amministratore delegato dell’azienda, dove molti vedono Antonello Perricone, attualmente in carica, sostituito da Claudio Calabi, ad de Sole 24 Ore, che aveva già ricoperto la carica anni fa e si era poi dimesso durante la presidenza Romiti. Anche l’operazione Calabi viene attribuita al cesaristico Cesare Geronzi.