Gli Usa pensano alla circoncisione di massa per combattere l’Aids. Ma studi ne dimostrano l’efficacia solo nei rapporti eterosessuali

Pubblicato il 24 Agosto 2009 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA

Per combattere l’Aids, l’America pensa alla circoncisione obbligatoria per i neonati.

Secondo gli esperti, i soggetti sottoposti a circoncisione hanno costantemente registrato livelli di diffusione dell’Hiv inferiori di circa il 50 per cento. La ragione sembra dovuta al fatto che le cellule del prepuzio, che viene rimosso chirurgicamente lasciando scoperto il glande al momento della circoncisione, data la loro configurazione anatomica, sarebbero più vulnerabili degli altri tessuti all’infezione dell’Aids.

La decisione ufficiale sull’obbligatorietà della circoncisione non c’è, un documento dovrà essere approvato entro l’anno, ma questo sembra l’orientamento dal Centro per i controlli e la prevenzione delle malattie (Cdc).

La questione sarà all’ordine del giorno alla conferenza sull’Hiv che apre oggi, 24 agosto, ad Atlanta, prima di una serie di iniziative lanciate da Barack Obama: «Con più di 56mila nuove infezioni negli Usa all’anno», spiega il Press Secretary Robin Gibbs «il Presidente crede che l’attenzione sull’epidemia debba essere rimessa a fuoco».

La pratica religiosa della circoncisione che unisce ebrei e musulmani, e che i cristiani rigettarono già con San Paolo, negli Stati Uniti, si è trasformata da più di un secolo in una operazione chirurgica così diffusa da essere quasi di routine. Le statistiche parlano del 79 per cento dei maschi, soprattutto bianchi (88 per cento) e neri (77 per cento) non ispanici.

Dice al “New York Times” Peter Kilmarx, che al Cdc cura la divisione Aids: «C’è un beneficio per i bambini e i benefici sorpassano i rischi: abbiamo un’epidemia da combattere». Le cifre sono da guerra: mezzo milione di malati, più di mezzo milione di sieropositivi, la comunità nera è quella più colpita. L’effetto-circoncisione si basa però sull’incidenza nell’Africa musulmana, dove i circoncisi riducono il rischio della metà.

Ma già un documento Cdc del 2008 rivela che «gli studi hanno dimostrato l’efficacia della circoncisione soltanto nei rapporti eterosessuali, che sono il modo di trasmissione dell’Hiv predominante in Africa, mentre la trasmissione più diffusa negli Usa è quella omosessuale». Ma se l’efficacia è relativa perché esporre tutti i neonati a un intervento pur sempre chirurgico?