Partito del sud/ Cicchitto e Gasparri contro l’iniziativa lanciata da Dell’Utri, Micciché ed altri esponenti meridionali del Pdl. La polemica è in realtà legata alla gestione dei “Fondi per le aree sottosviluppate”

Pubblicato il 20 Luglio 2009 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA

Si fa sempre più reale la proposta lanciata da alcuni esponenti di peso del Pdl di fondare un Partito del Sud. I fautori dell’idea sarebbero Micciché, la Prestigiacomo, Dell’Utri e di conseguenza anche l’Mpa del governatore siciliano Lombardo.

La preoccupazione la esprimono senza mezzi termini sia il capogruppo del Pdl alla Camera Cicchitto, sia il capogruppo del Senato Gasparri.  Per Gasparri il partito che pensa al meridione e ai suoi problemi c’è già, e si chiama Pdl: evocare la necessi­tà di un movimento ad hoc, sarebbe «ridicolo», signi­ficerebbe «attaccare la leadership di Berlusconi», rischiando di rendere diffici­le la vita del governo in Parla­mento, dove i deputati e sena­tori soprattutto siciliani po­trebbero finire per avere un potere di veto o di contratta­zione su tutto, in cambio dei loro voti. Secondo Gasparri, anche il presidente del Consiglio Berlusconi è preoccupato e, soprattutto, contrario: sarebbe anche ora che si esprimesse a riguardo.

Maurizio Gasparri (a sin.) e Italo Bocchino

Maurizio Gasparri (a sin.) e Italo Bocchino

Il problema nasce dalla gestione dei Fondi per le Aree Sottosviluppate noti come Fas e destinati al Mezzogiorno, fondi che hanno subito un ridimensionamento. Per Gasparri «è inuti­le che certi signori assi­curino che il loro agitarsi non è contro di lui: il risultato di tanto dimenarsi è che diven­ta proprio Berlusconi l’ogget­to delle critiche, non Tremon­ti o Bossi o chicchessìa».

Secondo Cicchitto invece, l’idea di un parti­to del Sud «è un contro­senso, perché il Pdl ha ottenu­to il suo maggior successo al­le elezioni politiche proprio nel Mezzogiorno». Meglio agire secondo il capogruppo alla Camera per via parlamentare «a partire da una corretta utilizzazione dei Fas che sia rigorosa, che non riproduca quell’assisten­zialismo che nel passato ha già nuociuto alle regioni del Sud, ma che finanzi progetti significativi per lo sviluppo del Mezzogiorno».

A rassicurare i loro capogruppi, ci pensano direttamente Dell’Utri e Miccicchè che spiegano quale sia l’obiettivo del partito: «Vogliamo raccogliere i fermenti e lo scontento che arriva dal Sud soprattutto per l’utilizza­zione dei fondi Fas» per canaliz­zarli verso un interesse comu­ne: quello di far decollare l’economia del Meridione e mantenere i consensi del cen­trodestra. Questi argomenti verranno discussi nel conclave di governo indetto a L’Aquila nella prima settimana di agosto, conclave che secondo alcuni esponenti del Pdl, potrebbe dare all’opinione pubblica l’idea che il governo sia in affanno su questi temi. Calderoli intanto bolla l’iniziativa come «un puro rigurgito di assistenzialismo».