Razzismo: Lega, il marionettismo politico e i contorsionismi della maggioranza

di Gennario Malgieri
Pubblicato il 8 Maggio 2009 - 17:34| Aggiornato il 17 Settembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Non so se l’ultima proposta (?) della Lega Nord, per bocca del deputato Matteo Salvini, sia classificabile come razzista o più semplicemente come bislacca. Fatto sta che non se ne può davvero più di questo marionettismo politico che ogni giorno ci costringe a saltare addosso al Carroccio tanto per far capire agli alleati politici di Bossi che delle farneticazioni leghiste non ne possiamo più. E credo non ne possano più neppure coloro che nel Pdl, per dovere d’ufficio, sono tenuti a giustificare, precisare, chiedere rettifiche. Non soltanto è poco serio che un partito di maggioranza giochi tutte le sue carte sulla sicurezza, o meglio sulla paura dei cittadini, amplificandola a fini puramente elettorali. Ma è anche intollerabile che questioni certamente sensibili non vengano concordate ai più alti livelli e maneggiate con la cura necessaria.

Chi ha autorizzato Salvini a lanciare la bislacca idea di istituire vagoni degli autobus soltanto ad uso dei milanesi? E, soprattutto, qualcuno dello stato maggiore leghista l’ha redarguito pubblicamente rendendosi conto che il deputato, già animatore di Radio Padania, ha sparato una colossale idiozia che non può che nuocere al suo stesso partito?

Non sarà razzismo, d’accordo. Ma certo quest’ultimo exploit in salsa verde – dopo le ronde, i medici-spia, i presidi-spia ed altre amenità (si fa per dire) del genere – rivela una mentalità che dovrebbe preoccupare innanzitutto gli alleati della Lega i quali non dovrebbero più accettare di contrattare continuamente con soggetti per i quali sembra che l’Italia, o una parte di essa, sia in guerra con l’intero mondo. Insomma, Berlusconi, per quanto in altre faccende affaccendato, si rende conto che la sua politica dell’appeasement quasi esclusivo con Bossi sta dando frutti diversi da quelli che sperava?

La prossima settimana il presidente del Consiglio, grazie all’intransigenza del suo ministro dell’Interno, sarà costretto a porre la fiducia, sul disegno di legge concernente misure di sicurezza, per ben tre volte. È vero: si tratta di atti costituzionalmente legittimi, ancorchè non privi una certa bizzarria giuridica, se così si può dire, dal momento che un provvedimento viene in sostanza “spacchettato” in tre maxi-emendamenti. È legittimo, tuttavia, che per compiacere una forza politica e tenere insieme ciò insieme non potrebbe evidentemente stare, si deve privare il Parlamento del potere di discutere e raggiungere, magari, un compromesso alto su una materia tanto complessa?

La Lega, per dirla tutta, è passata all’incasso. Nessuno può dire fino a quando lo sportello resterà aperto.