Torino/ Eutanasia, indagata un’infermiera. Avrebbe “aiutato a morire” Sandro Lepore, senzatetto di 42 anni

Pubblicato il 18 Agosto 2009 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA

03eutanasiaUn’infermiera dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino è stata iscritta nel registro degli indagati perché sospettata di aver praticato l’eutanasia attiva nei confronti di un paziente.

Sandro Lepore, 42 anni, senza fissa dimora, era arrivato nella struttura ospedaliera qualche giorn0 prima in condizioni disperate.

Secondo i medici, per il ragazzo, non c’era più nulla da fare. Idea spiegata anche ai genitori del ragazzo, rassegnati ad attendere l’inevitabile. Il paziente, però, sarebbe stato aiutato a morire con un’iniezione di dose letale di calmante iniettata nel reparto Rianimazione.

Intanto, per i familiari di Lepore, dopo il lutto, anche il dolore per il funerale rimandato. Il 19, agosto, infatti, sarà eseguita l’autopsia, disposta dal Pubblico Ministero Paolo Scafi, mentre la procura di Torino ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio volontario.

A denunciare l’infermiera, uno dei medici della Rianimazione.  All’ospedale, però, con l’eccezione del primario Sergio Livigni, non parla nessuno.

Livigni, dal canto suo, invita alla cautela: «Dopo aver fatto le prime verifiche mi risulta che sia stato somministrato al paziente ben due ore prima del decesso. Forse è passato troppo tempo perché si possa parlare di causa effetto».

La madre di Lepore, invece, è affranta: «I medici ci avevano detto subito che non si sarebbe ripreso. Ma se è vero che lo hanno aiutato a morire con un’iniezione questa è un’altra storia. Voglio pensare che sia stato un errore, un errore in buona fede, perché tutti possiamo sbagliare».