La Corrente del Golfo rallenta per i cambiamenti climatici: ecco che cosa potrebbe succedere in Europa

di Caterina Galloni
Pubblicato il 28 Febbraio 2021 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
La Corrente del Golfo rallenta per i cambiamenti climatici: ecco che cosa potrebbe succedere in Europa

La Corrente del Golfo rallenta per i cambiamenti climatici: ecco che cosa potrebbe succedere in Europa (Foto Ansa)

La Corrente del Golfo è “pericolosamente vicina a un punto di non ritorno”: a causa dei cambiamenti climatici sta rallentando, come non accadeva da 1.000 anni, e l’Europa rischia fenomeni climatici estremi.

La Corrente del Golfo o Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC)

Nota come Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), è la forza trainante che porta l’acqua calda dal Golfo del Messico fino al Regno Unito ed è responsabile degli inverni miti nell’Europa occidentale.

L’analisi della forza dell’AMOC nell’ultimo secolo ha rivelato un rallentamento senza precedenti probabilmente legato all’aumento delle emissioni di gas serra.

Gli scienziati avvertono che entro il 2100 l’AMOC potrebbe indebolirsi fino al 45%, portando l’umanità pericolosamente vicina a un “punto di non ritorno”, con conseguenti condizioni meteorologiche devastanti in tutto il mondo.

Se ciò accadesse, il livello del mare aumenterebbe lungo la costa orientale degli Stati Uniti, con conseguenze potenzialmente disastrose.

Gli effetti sull’Europa del rallentamento della Corrente del Golfo

L’Europa occidentale dovrebbe affrontare condizioni meteorologiche più estreme: inverni molto più freddi e al contempo diventeranno più diffuse siccità, tempeste e ondate di caldo.

L’autore dello studio, Stefan Rahmstorf dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico PIK ha dichiarato: “La Corrente del Golfo funziona come un gigantesco nastro trasportatore, trasporta l’acqua calda dall’equatore a nord e invia acqua fredda e a bassa salinità verso sud. Muove quasi 20 milioni di metri cubi d’acqua al secondo, quasi cento volte il flusso dell’Amazzonia. Se continua il riscaldamento globale, la corrente si indebolirà ulteriormente, dal 34 al 45% entro il 2100, secondo l’ultima generazione di modelli climatici. Ciò potrebbe portare pericolosamente vicini al punto di non ritorno in cui il flusso diventa instabile”.