Sardegna, svolta nell’inchiesta: “A Salto di Quirra c’è l’uranio arricchito”

Pubblicato il 27 Febbraio 2011 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA

CAGLIARI  – Ormai non ci sono più dubbi: nel Poligono Interforze di Perdasdefogu c’è uranio 238, cioè uranio arricchito. La svolta nell’inchiesta – aperta a metà gennaio dalla Procura della Repubblica di Lanusei per fare chiarezza sui numerosi casi di linfoma di Hodgking registratisi in questi anni nella popolazione ed alcune malformazioni negli animali – è arrivata sabato sera, al termine delle ispezioni ordinate dal Procuratore Domenico Fiordalisi in due magazzini della base sperimentale e nella diramazione di Capo San Lorenzo.

Sono state sequestrate le cinque cassette metalliche dove i rilevatori degli esperti hanno registrato valori di radioattività cinque volte superiori alla norma e l’intero deposito dove erano custodite. Ma sono stati portati via anche tutti i documenti (disposizioni interne, ordini di servizio, turni di lavoro, regolamento dei magazzini) con i quali si potranno accertare responsabilità, soprattutto sul fatto che sia all’ingresso del magazzino, sia sopra le casse non erano stati posti i segnali necessari a distinguere la presenza di materiale radioattivo. Due militari, che di recente hanno svolto regolarmente servizio in quel magazzino, si sono ammalati di tumore e hanno dovuto sottoporsi a trattamenti chemioterapici.

Sabato mattina una squadra di poliziotti e vigili del fuoco specializzati, accompagnati dalla dottoressa Maria Antonietta Gatti (responsabile del Laboratorio dei biomateriali del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia) e dal fisico nucleare professor Paolo Randaccio hanno fatto un sopralluogo nella base militare facendo poi la scoperta che forse apre definitivamente uno squarcio sull’intera vicenda. Il materiale ritrovato è ora nel bunker dell’Università di Cagliari ed in queste ore viene disposto il controllo accurato per capire dove sia contenuto l’uranio 238.