Usa: pozzo di gas naturale esploso in Texas, tre morti e dieci dispersi

Pubblicato il 7 Giugno 2010 - 22:42| Aggiornato il 8 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

gasAltro disastro ambientale in corso negli Stati Uniti. L’esplosione di una conduttura di gas naturale ha provocato in Texas la morte di almeno tre persone mentre altre dieci mancano all’appello. L’incidente potrebbe essere stato causato da una squadra di lavoratori che stava scavando per porre dei cavi elettrici e che potrebbe avere danneggiato per errore la conduttura di 90 centimetri di diametro che trasporta gas ad alta pressione. Una enorme palla di fuoco è divampata alle 14.40 locali in un’area del Texas, a 80 chilometri da Dallas, scarsamente abitata che si trova al confine tra le contee Johnson e Somervell.

Il rombo della esplosione è stato sentito a diversi chilometri di distanza. “Sembrava il rombo prodotto dal lancio di un razzo – ha raccontato una testimone – La mia casa ha tremato per alcuni minuti”. Un portavoce delle autorità locali ha detto che almeno tre persone hanno perso la vita. Altre sei persone, alcune gravemente ustionate, sono state trasportate in ospedali locali. I più gravi sono stati poi trasportati in elicottero in ospedali più attrezzati a Dallas. Almeno dieci persone risultano mancanti all’appello, ha detto il sindaco Chester Nolen della cittadina di Cleburne, la più vicina al luogo dell’incidente. Immagini riprese dagli elicotteri mostrano una grande palla di fuoco ed un incendio diffuso nella prateria texana.

Il gasdotto appartenente alla Enterprise Products Partners attraversa gran parte dello stato del Texas trasportando gas naturale ad alta pressione. Un portavoce della compagnia, Rick Rainey, ha detto che il primo segnale di allarme è giunto dalla perdita di pressione registrata dal centro operativo in un tratto conduttura. “Abbiamo isolato quel tratto del gasdotto – ha detto il portavoce – Abbiamo inviato le nostre squadre sul luogo. La conduttura è munita di valvole automatiche che consentono di isolare i diversi segmenti in caso di perdite improvvise di pressione”.

L’incidente alla conduttura di gas naturale è avvenuta mentre l’America è sotto il trauma dell’incidente della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico che ha provocato la più grande catastrofe ambientale della storia Usa.

Obama si era detto fiducioso sulla risolozione del problema della marea nera. Proprio oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si era detto ottimista e fiducioso che la drammatica situazione della “marea nera” possa volgere al termine. “Risolveremo questa crisi”, aveva affermato, dicendosi sicuro che “la marea nera sarà contenuta”. Ironia della sorte, a poche ore da queste parole, è avvenuto un altro episodio che potrebbe pesantemente compromettere l’ambiente circostante. Un altro potenziale disastro ambiantale. Un altro macigno che grava sulle spalle di Obama. Un presidente che già dalla vicenda della Bp e della marea nera ha ricavato solo un grave abbassamento dei consensi tra gli americani.

Petrobas scongiura un altro disastro in Brasile. Intanto il gigante petrolifero brasiliano Petrobras ha reso noto di aver bloccato una perdita di 1.500 litri di greggio su una piattaforma a 160 chilometri al largo delle coste dello stato di Rio de Janeiro, nel sud-est del Paese. L’incidente è avvenuto all’inizio del trasferimento del greggio in una canalizzazione dalla piattaforma P-47 fino alla petroliera ‘Cap Jean’. Il piano d’emergenza è scattato immediatamente, secondo la compagnia, che afferma di aver mobilitato un elicottero e quattro navi specializzate nel recupero del petrolio. Non vi sono stati né feriti, né danni, ne effetti sull’ambiente, assicura la Petrobras in un comunicato. La compagnia annuncia anche che aprirà un’inchiesta sulle cause dell’incidente, avvenuto pochi giorni dopo la scoperta nella zona di un nuovo giacimento di greggio leggero stimato in 380 milioni di barili, in acque molto profonde sotto uno spesso strato di sale.