Minzolini e le figlie di Bertolaso

Pubblicato il 18 Febbraio 2010 - 22:57 OLTRE 6 MESI FA

Nelle riunioni dei comunisti, cioè, come Berlusconi ha insegnato, nelle riunioni e nei discorsi pubblici dei professionisti dell’imbroglio e della bugia, spesso si ricorre a un trucchetto di parole e di frasi. Quando il comunista vuole distruggere, demolire, denigrare qualcuno o qualcosa, allora comincia così: “Sono assolutamente d’accordo con il compagno che mi ha preceduto, eppure…”. Augusto Minzolini, che comunista non è, ha cominciato così il suo “editoriale-commento” sulla corruzione in Italia: “Sono assolutamente d’accordo con il controllo di legalità, eppure…”. Il metodo è lo stesso anche se il direttore del Tg1 non lo sa. Lui è “d’accordo con il controllo di legalità” e, anche se un po’ meno con le notizie sul caso Protezione Civile che il suo tg ha appena faticosamente fornito, “eppure…”. Eppure Minzolini ci insegna che controllo e notizie dovrebbero essere esercitati in silenzio. Se se ne scrive sui giornali, se se ne parla in tv, lamenta dolente Minzolini, si creano “condannati mediatici”. A prova e sostegno di tanto sdegno Minzolini porta la lettera, guarda caso al Tg1 delle due figlie di Bertolaso. E Minzolini, teneramente pensoso, consiglia al paese: “Bisogna riflettere su questa lettera”. Ha ragione: bisogna riflettere su un Tg che ha orrore della condanna “mediatica”, cioè da intercettazione pubblicata, ma che sventola davanti al paese come inconfutabile prova di innocenza l’affetto e il dolore delle figlie. Controllo di legalità dunque affidato alla famiglia e complimenti allo stile umano e professionale: il Tg1 porterà le due ragazze a piangere in studio? C’è qualcosa in questi sermoni-comizi di Minzolini che comunica una leggera vertigine, vertigine da leggera nausea. Non le idee e le opinioni e neanche lo schierarsi. E neanche il ripetere senza neanche tanto cambiare le parole e le frasi quel che hanno appena detto gli uomini del governo e della maggioranza. Tutto legittimo e libero. Però Minzolini ci parla con presunzione che trasuda dallo schermo. La presunzione di un ventriloquo che si crede prima voce. La presunzione del maggiordomo che si crede padrone di casa. La presunzione dell’opinionista che si crede intellettuale. Quindi: sono assolutamente d’accordo con il direttore Minzolini, eppure…

Mino Fuccillo