“Il rinnegato Bersani”: Galli della Loggia sul Corriere della Sera

Pubblicato il 7 Dicembre 2009 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA

La scelta di Pier Luigi Bersani di tenere il Partito democratico, almeno ufficialmente, lontano dalla manifestazione del “No B-day” è al centro dell’analisi politica di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera di oggi. L’editorialista ridimensiona le parole ricche di enfasi con cui “La Repubblica” ha commentato il corteo di sabato scorso, ricordando come anche Veltroni, al Circo Massimo, era riuscito a portare una folla impressionante (superiore in numero al “popolo viola”) in piazza. Ma la democrazia, e soprattutto la scena politica, ha già dimostrato di non farsi influenzare in modo decisivo dalle manifestazioni più o meno spontanee: l’ex segretario del Pd, infatti, si dimise pochi mesi dopo. La decisione di Bersani di prendere le distanze dai toni giustizialisti dell’Italia dei valori è valutata da Galli della Loggia come un passo in avanti per il nuovo centrosinistra.

“Ha fatto benissi­mo il segretario del Pd Pier Lui­gi Bersani a te­nere il suo partito, alme­no ufficialmente, lontano dalla manifestazione del «No B-day». Quella che si è conclusa sabato a San Giovanni, infatti, non è stata «la rivoluzione vio­la », «l’ingresso ufficiale della politica nell’era di in­ternet », «un miracolo ita­liano », «un giorno che ha cambiato la storia», «la fi­ne decretata della secon­da repubblica» come si è subito proclamato con l’abituale sobrietà dalle co­lonne di Repubblica . In una democrazia che sia minimamente tale cortei e comizi oceanici non cambiano mai realmente il quadro politico. Un an­no fa, per esempio, Veltro­ni radunò al Circo Massi­mo almeno il doppio dei manifestanti di domeni­ca: e cosa è cambiato? Nul­la. Sei mesi dopo, anzi, do­vette dimettersi. Comizi e raduni sono al più un segnale…”