Mps spacca il Pd a Siena. Il sindaco lascia: "Traditori"

Pubblicato il 21 Maggio 2012 - 23:07 OLTRE 6 MESI FA

SIENA, 21 MAG – Il bilancio? Un falso problema, comunque bocciato per la seconda volta, per colpa del quale Siena sarà amministrata, quasi certamente, da un commissario prefettizio. In realtà quello che è successo oggi nell'antica sala del Capitano del popolo, affacciata su piazza del Campo, sa molto di 'resa dei conti' tra le due anime del Pd che qui, più che altrove, si sono sempre sopportate ma mai amate, fino alle dimissioni del sindaco Franco Ceccuzzi. Il vero problema è riconducibile alle nomine della Fondazione Mps per il cda della Banca Monte dei Paschi, quelle che l'Amministrazione da sempre fa, attraverso i membri della Deputazione (13 su 16) insieme alla Provincia, e che nel marzo scorso avevano portato all'indicazione, tra gli altri, di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, poi saliti ai vertici del Monte. Ceccuzzi domenica, a tarda sera, ha annunciato le sue dimissioni, confermate oggi davanti ai consiglieri, anche ai 7 'ribelli' del Pd (6 ex Margherita), che avevano votato contro il bilancio denunciando un 'buco' di circa 6 milioni per il mancato arrivo di erogazioni certe da parte della Fondazione. Un intervento, quello di Ceccuzzi, duro, che poco margine lascia ad eventuali trattative per tornare a una maggioranza nei prossimi 20 giorni, prima dell'arrivo del commissario. "Politicanti, voltagabbana e traditori" ha detto riferendosi agli ex componenti della maggioranza, chiamando direttamente in causa l'attuale presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, anche lui Pd, a cui secondo Ceccuzzi fanno riferimento sei dei ribelli, gli ex Margherita. Non arriva a chiedere le dimissioni di Monaci: "ognuno risponde delle proprie scelte e della propria coscienza" dice l'ormai ex primo cittadino. Ma le segreterie del partito senese, che hanno già presentato un esposto alla commissione di garanzia contro i 'ribelli', e chiedono al partito regionale e al gruppo in Consiglio regionale di valutare eventuali provvedimenti contro Monaci. A lui viene imputato quanto successo nelle ultime settimane. In serata ci ha pensato il segretario regionale Andrea Manciulli a spiegare che chi ha votato contro Ceccuzzi "si è posto fuori dal partito".

E mentre a Siena si consumano i 'veleni', Ceccuzzi parla di "vili tentativi di ricatto" e ringrazia Profumo che il giorno dopo il blitz della guardia di finanza al Monte, "insieme a Viola ha ridato subito speranza", proprio il neo presidente della banca e l'ad, a Roma, presentano nuovi servizi sulla 'previdenza integrata' insieme al partner industriale Axa. Profumo ringrazia Ceccuzzi, che nel suo intervento ha difeso la scelta di rinnovamento fatta dalla Fondazione, e sottolinea questo che è il primo atto della nuova dirigenza, "perché in futuro le filiali delle banche dovranno offrire sempre più servizi". Una strada obbligata anche secondo l'ad Viola "una redditività sostenibile non si può più ottenere solo aumentando capitale e liquidità". Parole che in un'altra giornata sarebbero state accolte con un altro spirito a Siena, ma che oggi, dopo oltre 10 ore di consiglio, passano in sordina, perché il caos interno al Pd ha attratto tutta l'attenzione.

Nell'aula del consiglio ci sono tanti cittadini e non pochi consiglieri hanno approfittato della vetrina per iniziare la campagna elettorale: nessuno crede che la situazione possa ricomporsi e anzi, non pochi sono convinti la città possa essere un specie di 'laboratorio' per un nuovo centro politico, dove gli ex Margherita del Pd senese potrebbero essere tentati di entrare.