“Il rinnegato Bersani”: Galli della Loggia sul Corriere della Sera
La scelta di Pier Luigi Bersani di tenere il Partito democratico, almeno ufficialmente, lontano dalla manifestazione del “No B-day” è al centro dell’analisi politica di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera di oggi. L’editorialista ridimensiona le parole ricche di enfasi con cui “La Repubblica” ha commentato il corteo di sabato scorso, ricordando come anche Veltroni, al Circo Massimo, era riuscito a portare una folla impressionante (superiore in numero al “popolo viola”) in piazza. Ma la democrazia, e soprattutto la scena politica, ha già dimostrato di non farsi influenzare in modo decisivo dalle manifestazioni più o meno spontanee: l’ex segretario del Pd, infatti, si dimise pochi mesi dopo. La decisione di Bersani di prendere le distanze dai toni giustizialisti dell’Italia dei valori è valutata da Galli della Loggia come un passo in avanti per il nuovo centrosinistra.
“Ha fatto benissimo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a tenere il suo partito, almeno ufficialmente, lontano dalla manifestazione del «No B-day». Quella che si è conclusa sabato a San Giovanni, infatti, non è stata «la rivoluzione viola », «l’ingresso ufficiale della politica nell’era di internet », «un miracolo italiano », «un giorno che ha cambiato la storia», «la fine decretata della seconda repubblica» come si è subito proclamato con l’abituale sobrietà dalle colonne di Repubblica . In una democrazia che sia minimamente tale cortei e comizi oceanici non cambiano mai realmente il quadro politico. Un anno fa, per esempio, Veltroni radunò al Circo Massimo almeno il doppio dei manifestanti di domenica: e cosa è cambiato? Nulla. Sei mesi dopo, anzi, dovette dimettersi. Comizi e raduni sono al più un segnale…”