Il Nobel Stiglitz: “Beppe Grillo appoggi un governo, faccia un compromesso”

Pubblicato il 11 Aprile 2013 - 08:26| Aggiornato il 4 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Il premio Nobel Joseph Stiglitz esorta Beppe Grillo al compromesso per appoggiare un governo che, senza che nominarlo, metta insieme democratici e 5 Stelle. Il nome di Berlusconi Stiglitz invece lo associa alla corruzione e all’impossibilità di stringere un compromesso con la sua forza politica. E’ importante questo invito perché il premio Nobel è stato spesso considerato un intellettuale di riferimento per i 5 Stelle (nonostante lui si sia sempre rifiutato di fare endorsement precisi).

“Spero in un appoggio di Beppe Grillo”.dice, mentre  respinge l’austerity: ”non funziona”, afferma, le ”riforme democratiche sono piu’ importanti di quelle economiche”. E, soprattutto, l’Italia ha bisogno di riforme a livello europeo, senza le quali ”il costo di questa continua recessione” rischia di essere ”superiore al beneficio del sistema euro. E questo potrebbe mettere l’Italia davanti a una scelta difficilissima sull’opportunita’ o meno di restare nel sistema euro”.

Tutto questo non e’ populismo: ”sono scelte che riguardano la democrazia. Il dovere che ha la società nel capire e ascoltare cosa vuole il popolo è l’essenza della democrazia. Anche constatare l’andamento dell’economia non è populismo”. Mettendo in evidenza l’importanza dell’occupazione e definendo un ”fallimento” il tasso di disoccupazione al 12% in Europa, Stiglitz osserva come l’economia italiana non è ancora tornata ai livelli pre-crisi. Difficoltà esacerbate da un’austerity ”irrazionale, che non funziona, non lo fa quasi mai. E’ come togliere del sangue a un paziente finché questo non muore”.

A chi gli chiede se e’ preoccupato per l’Italia a causa della mancanza di un governo, Stiglitz risponde: ”Qualcosa dovra’ accadere comunque vadano le cose. Quello che sostengo e’ che in qualsiasi democrazia bisogna ragionare per compromessi. Ora io mi rendo conto che ci sono alcuni aspetti fondamentali per cui nessuno vuole scendere a compromessi ma non si puo’ fare altrimenti. Serve accordo di maggioranza sulla riforma della governance e su alcune riforme economiche che permettano alla crescita di ripartire”.

E’ pur vero, ammette Stiglitz, che l’Italia da sola puo’ far poco: da quando e’ entrata nell’euro e nell’Unione Europea ha ceduto parte della sua sovranita’, ma ci sono delle cose che possono essere fatte come ”far funzionare meglio il sistema finanziario e stimolare l’economia”. Servono riforme democratiche, come quelle contro ”la corruzione per riportare fiducia”. Alla corruzione Stilgitz associa il nome di Silvio Berlusconi, il che rende – a suo avviso – difficile un compromesso con il Pd su alcuni temi. Un’altra priorita’, in Italia e non, e’ la piena occupazione: ”E’ un fallimento della societa’ e del governo quello di non mantenere la piena occupazione e se si fallisce e’ necessario assumersi la responsabilita’, e questo – aggiunge a chi gli chiede il suo papere su un salario minimo di 1.000 euro – include alcuni livelli di sostegno che deve misurato e funzionale alla ricchezza del paese. Il problema non e’ la motivazione del lavoratore ma il fatto che non c’e’ lavoro”