Alto Adige, Schutzen ai sindaci: niente bandiera italiana…

di Sergio Carli
Pubblicato il 6 Gennaio 2016 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA
Alto Adige, Schutzen ai sindaci: niente bandiera italiana...

Schuetzen sfilano nelle strade di Bolzano. Non vogliono che i sindaci espongano la bandiera tricolore sui municipi in Alto Adige

BOLZANO- “Schuetzen” (o Schützen), nostalgici paramilitari dello Alto Adige, contro ogni cosa che sia Italia sempre, anche contro la bandiera tricolore, di cui il 7 gennaio si celebra la giornata su tutto il territorio nazionale.

Hermann Thaler, comandante degli Schuetzen altoatesini, ha scritto ai sindaci in Alto Adige:

“Issare la bandiera italiana sui pennoni dei municipi ha un senso in tutta Italia ma non certo in Sudtirolo”.

È la risposta, scrive il quotidiano di Bolzano Alto Adige,

“ad una circolare del Commissario del Governo che invitava i responsabili delle varie amministrazioni comunali a rendere omaggio alla bandiera nazionale italiana in occasione del 7 gennaio, giornata dedicata al tricolore. Il Commissario del Governo ha inviato la nota invitando i sindaci di tutti i Comuni altoatesini ad aderire alla giornata. La reazione degli ambienti estremisti sudtirolesi non si è fatta attendere ed ora il comandante degli Schuetzen ha inviato il proprio invito per boicottare l’iniziativa nazionale”.

Gli Schützen dell0 Alto Adige sono una organizzazione paramilitare che esiste per la debolezza italiana che chiude un occhio sulla palese violazione della Costituzione e sostengono, quasi un secolo dopo la caduta dell’Impero Asburgico, la nostalgia anti italiana realizzando un perfetto loop: gli austriaci li considerano terroni, erano la periferia Sud dell’Impero, miserabile fra le sue montagne, servivano per le tasse e per mandare uomini sotto le armi. In alto Adige li adorano, parlano la stessa lingua, obiettivamente sono beneficiati da un livello di civismo ben superiore a quello italiano. L’Italia li riempie di soldi, tanti, troppi che non sanno nemmeno come spenderli, come un po’ tutte le Regioni a statuto speciale, con la differenza che in Sicilia sono 5 milioni, nella provincia autonoma di Bolzano sono mezzo milione. Anche lassù hanno i loro scandaletti.

Forse glu Schützen rimpiangono i tempi dell’Impero, al cui servizio si batterono con onore e coraggio al punto che

“ebbero l’onore di venire qualificati Kaiserschützen dall’imperatore Carlo I, figlio di Francesco Giuseppe, nel 1917″.

 

Come scrive Wikipedia, gli Schützen

“nominalmente apolitici, portano avanti valori tipici della destra conservatrice, dichiaratamente sintetizzabili nel motto “Dio, patria e famiglia”. Si propongono quindi la tutela dei valori cristiani, delle tradizioni e dei costumi tipici del territorio tirolese.

“Gli Schützen dell’Alto Adige (imitati da quelli del Trentino) portano avanti una politica di tipo autonomista e con connotati anti italiani e sono ormai più vicini all’ala destra dello schieramento politico sudtirolese, talvolta con connotazioni separatiste. Non mancano, al loro interno, infiltrazioni di estrema destra. Le connotazioni politiche degli Schützen altoatesini sono malviste dagli Schützen austriaci, che sono, viceversa, associazioni di carattere prettamente folcloristico”.