Dopo Saviano e Mafia Capitale non sono 3 ore di assemblea…

di Sergio Carli
Pubblicato il 21 Settembre 2015 - 07:36 OLTRE 6 MESI FA
Dopo Saviano e Mafia Capitale non sono 3 ore di assemblea...

Un annuncio maccheronico. Chi l’ha scritto?

ROMA – Proprio non mi va giù che siano proprio i lavoratori del Colosseo e di alcuni altri siti archeologici e musei di Roma a fare da capro espiatorio come colpevoli della cattiva reputazione dell’Italia nel mondo.
Al coro degli improperi si è agggiunto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Lo ha intervistato Fabio Bogo per Repubblica, passandogli così la battuta:

“La nostra reputazione migliora. Poi ci sono episodi come quelli dei turisti lasciati fuori dal Colosseo e dai Fori che invece ci fanno precipitare”.

Ha risposto il ministro Padoan:

“Sono fermamente convinto che si possa conciliare il sacrosanto diritto dei lavoratori a fare assemblee e tutelare i propri interessi e al tempo stesso tutelare gli interessi dei cittadini e l’immagine dell’Italia. Facciamo una fatica enorme ogni giorno a costruire un’immagine migliore del nostro Paese, e poi rischiamo di rovinarla perché migliaia di persone tornano a casa con l’idea che l’Italia non funzioni. È un’idea sbagliata. Ma gli abbiamo permesso di farsela, e il danno è fatto”.

Nella stessa edizione di Repubblica, Sylvain Bellenger, prossimo direttore del museo di Capodimonte, a Napoli, ha ricordato che

“10 anni fa il Louvre restò chiuso per due settimane perché ai custodi provenienti dalla Martinica fu tolto il viaggio gratuito ogni agosto per le vacanze nell’isola di origine. Fu una protesta terribile”.

Dieci giorni, non tre ore.

E poi quello che hanno fatto i lavoratori di Colosseo e affini è quello che è avvenuto in Italia nei decenni seguiti allo Statuto dei lavoratori. Scioperi vesrtiti da assemblee per fermare le linee di produzione, per non fare uscire i giornali. Non puoi concedere dei diritti e poi protestare perché sono esercitati.

Nessuno mi toglie dalla testa che il caos del Colosseo venerdì 18 settembre sia colpa del Ministero dei Beni culturali, che hanno mandato allo sbaraglio i turisti, affidando la comunicazione della chiusura a un cartello anche sbagliato, in cui l’orario 8 – 11 era diventato 8 – 23. Poi parlano di immagine…

Per non parlare sempre delle ormai storiche gaffes internazionali di Berlusconi con i capi di Stato più importanti del mondo (Obama abbronzato, Sarkozy e la moglie, la Merkel culona, la regina d’Inghilterra furibinda), pensiamo ai film e telefilm che esportiamo, che se non parlano di mafia non sono artistici, al tamburo di Roberto Saviano che ci dipinge in tutto il mondo come Paese in mano alla Mafia, alla etichetta di Mafia capitale data alla inchiesta sulla corruzione nel Comune di Roma e gli intrecci delle cooperative, senza dimenticare la ‘ndrangheta, quella vera, esportata in Germania.

Tre ore di assemblea sindacale cambiano davvero poco le cose.