Gianni Vattimo, Diego Fusaro, i No Tav, echi di slogan matrice di terrorismo

Pubblicato il 17 Agosto 2013 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Vattimo, Diego Fusaro, i No Tav, echi di slogan matrice di terrorismo

Gianni Vattimo scalda gli animi No Tav

TORINO –  Gianni Vattimo, professore di filosofia a Torino e impegnato politicamente a sinistra (è eurodeputato per l’ Italia dei Valori dopo avere militato fra Ds e Comunisti italiani) ha visitato il giorno di Ferragosto il carcere delle Vallette, a Torino, accompagnato da due attivisti No Tav, Luca Abbà e Nicoletta Dosio, da lui “spacciati per suoi collaboratori”,

secondo il sito Lo Spiffero, vicino allo stesso Vattimo. Abba e la Dosio sono

“due noti attivisti No Tav: Luca Abbà [è stato] più volte denunciato per azioni contro il cantiere, noto alle cronache per essere stato folgorato da una scarica elettrica sul pilone dell’alta tensione dove era salito per sfuggire agi agenti che lo inseguivano; Nicoletta Dosio, [è stata] recentemente fermata e denunciata per i blocchi e le perquisizioni dei Tir sulla A32″.

La vicenda ha tutta l’aria di una provocazione nei confronti della Procura della Repubblica. Per una iniziativa del genere, Francesco Magnano, noto come “il geometra di Arcore”, finì indagato per falso ideologico dalla Procura della Repubblica di Milano, insieme con l’assessore Massimo Buscemi, che si era fatto accompagnare a visitare in carcere un amico.

L’azione di Gianni Vattimo è stata criticata a sinistra dal senatore Stefano Esposito (Pd) e dal dirigente del Pd GiorgioMerlo. Secondo Stefano Esposito

“il comportamento di Vattimo è gravissimo perché, nei fatti, non solo costituisce una legittimazione dell’estremismo – una vera e propria “apologia della violenza”, ma un vero e proprio attacco frontale al’operato della Procura della Repubblica di Torino nel perseguire le illegalità del movimento No Tav”.

Secondo Giorgio Merlo  si è trattato di una vera e propria “apologia della violenza”.

Nei giorni precedenti Gianni Vattimo aveva dato base ideologica ai No Tav sostenendo che

Le inadempienze pubbliche giustificano forme di lotta non istituzionale” e che “Le manifestazioni e i blocchi stradali sono utili di fronte a un vuoto di democrazia, in una valle in cui lo Stato ha preferito la militarizzazione all’ascolto”.

Da queste frasi, riportate dallo Spiffero, è partito anche un articolo di Luca Mastrantonio per il Corriere della Sera, che ha riferito delle attività di Gianni Vattimo in Val di Susa, dove

“ha fatto una gita filosofica di due giorni a Chiomonte e Bussoleno, tra cene e «apericene» (aperitivi più cene) che hanno acceso gli animi dei NoTav, alla vigilia della «Notte dei fuochi» del 14.

Il sito «Lo Spiffero», ricorda Mastrantonio, è diretto da Bruno Babando e animato da Diego Fusaro, giovane pensatore neo-marxista e allievo tra i più brillanti di Vattimo.

Di recente Fusaro ha attaccato l’«idiotismo antiberlusconiano» sostenendo che è peggio di quello berlusconiano.

«Lo Spiffero», sotto il titolo «Tav, la violenza è legittima», ha pubblicato

“un articolo in cui festeggiava Vattimo come l’ultimo dei mohicani; perché nonostante i suoi «natali democristiani» e le «77 primavere sul groppone», ha voglia di salire sulle «barricate», mentre altri, come Roberto Saviano, hanno «preso le distanze dalle derive estremistiche del movimento». Fusaro, classe ’83, dallo «Spiffero» invita a condannare la «vera violenza che ci viene perpetrata quotidianamente: quella dell’economia sugli uomini, delle agenzie di rating, del Fondo monetario internazionale, dell’Europa. Oggi la democrazia non esiste. Oggi lo Stato italiano e quindi il suo popolo non sono sovrani sul proprio territorio».

Chi ha vissuto abbastanza per essere stato adulto negli anni ’60 e ’70 queste cose le ha già sentite dire tutte, urlate dai megafoni nei cortei, sceritte nei comunicati delle Brigate rosse: non che non siano vere, ma fanno parte della vita. Quelli che non le hanno accettate o sono finiti nel terrorismo o si sono convertiti completamente diventando giornalisti di successo.