Usa. Perde casa, prende in ostaggio 4 pompieri: ucciso da swat dopo ore assedio

Pubblicato il 11 Aprile 2013 - 08:35| Aggiornato il 6 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Ha perso la sua casa a Suwanee, in  Georgia, ed ha attirato una squadra di pompieri per prenderli in ostaggio. Dopo ore barricato in casa e armato, con i 4 vigili del fuoco sotto tiro, l’uomo è stato ucciso dalle forze speciali della polizia, la Swat, dopo che almeno 50 agenti avevano circondato la sua casa.

I vigili del fuoco avevano risposto ad una chiamata di emergenza come tante altre, fatta da un uomo che diceva di sentirsi male e di avere problemi di cuore. Giunti sul posto, a Suwanee, cinque pompieri si sono però trovati davanti un uomo armato che li ha presi in ostaggio e chiedeva che venisse ripristinato il telefono e il servizio di internet e tv via cavo alla sua casa, che secondo quanto si è poi appreso è stata pignorata diversi mesi fa dalla banca a cui non aveva pagato le rate del mutuo.

Uno di loro è stato poi rilasciato, affinché spostasse il camion con cui erano arrivati e liberasse la visuale davanti alle finestre della casa. Nel frattempo sono arrivate almeno 50 agenti, le squadre speciali e un negoziatore della polizia e quando è divenuto chiaro che la trattativa stava diventando inconcludente, le teste di cuoio sono entrate in azione.

Prima hanno causato un’esplosione per distrarre l’uomo e poi hanno fatto irruzione nella casa. Nel giro di pochi istanti l’uomo è stato ucciso e i quattro pompieri sono stati liberati. Gli ostaggi stanno bene, hanno solo subito alcune lievi ferite a causa dell’esplosione. Anche uno degli agenti delle forze speciali è rimasto leggermente ferito, per una colpo d’arma da fuoco ad un braccio.

L’uomo che aveva preso gli ostaggi, del quale non è stato rivelato il nome, aveva ”diverse pistole e diversi fucili”, ha poi raccontato uno dei quattro pompieri dopo essere stato liberato. Il caporale Edwin Ritter, portavoce della polizia locale, ha dichiarato: “E’ stata una sfortunata circostanza, non volevamo che finisse così”.