La “Fondazione Fellini” ancora nel caos, Pupi Avati vuole lasciare

Pubblicato il 13 Maggio 2010 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA

La Fondazione Fellini, sodalizio intitolato al grande regista riminese è ancora nel caos. Dopo la scoperta nei mesi scorsi di un buco di bilancio che si aggira sui 300 mila euro, i soci (Comune e Provincia di Rimini e Fondazione Carim) sembrano nicchiare sul ripianamento del debito, preferendo partire invece dalla rifondazione dell’associazione.

Primo a farne le spese il vice presidente Giuseppe Chicchi, dimissionario, a cui potrebbe presto seguire il presidente Pupi Avati. Il regista ha però dichiarato al Corriere Romagna di avere da tempo intenzione di lasciare, perché non vede una reale volontà di risanamento da parte delle istituzioni locali.

“In questi giorni si registrano una infinità di commenti, telefonate, incroci, non c’é pace attorno alla fondazione Fellini – ha detto Avati – Io in questi anni ho resistito, avevo chiesto di lasciare già cinque anni fa, ma ogni anno mi chiedevano di restare… Perché qui, anziché affrontare i problemi di sopravvivenza della Fondazione tramite il reperimento delle risorse, si assiste a una guerra interna, intestina, tra diverse scuole di pensiero”.

“Certo la presenza di Giuseppe Chicchi garantiva una sorta di processo di risanamento e la continuità sul piano della conoscenza. Ho detto che la Fondazione va bonificata quanto prima. Non mi sembra – ha concluso Avati – che la mia richiesta sia stata accolta, ma va bene così: non mi straccerò le vesti…”. A ruota lo ha seguito il direttore Vittorio Boarini che ha dichiarato: “Non credo di potere restare se va via Avati”.