Erasmus, Foggia batte i tagli di Madrid. La rivolta e la vittoria degli studenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
I tre studenti spagnoli che hanno sconfitto i tagli all'Erasmus

I tre studenti spagnoli che hanno sconfitto i tagli all’Erasmus

ROMA – Il governo spagnolo si arrende a Foggia. O meglio, si arrende a tre studenti universitari spagnoli, Iñaki Talens Beneyto, Fernando Orosco e German Fernandez Alba, che proprio nella città pugliese stanno studiando. E grazie all’intraprendenza dei tre, e alle 190mila firme raccolte in città, arriva il dietrofront del ministero dell’educazione di Madrid sui tagli al progetto Erasmus, quello che consente agli universitari di studiare per un periodo in un altro paese europeo.

In Spagna, come in molti altri Paesi Ue, è stagione di tagli. Tagli che non risparmiano, anzi spesso iniziano, dal mondo dell’Istruzione. Così il ministro in carica, José Ignacio Wert, per far quadrare i conti aveva deciso di tagliare anche gli Erasmus. Sia quelli in corso sia quelli futuri. Una decisione “irremovibile” e difesa, fino alla rivolta di Foggia, in tutte le sedi possibili.

Poi succede che i tre studenti, davanti alla prospettiva del taglio dei fondi e alla conseguente necessità di fare subito le valigie e ritornare in Spagna, hanno aperto una pagina Facebook. All’inizio più per capire che per altro. Ma la pagina Facebook, come accade spesso, è diventata un’arma di pressione di massa. Come lo racconta uno dei tre, German Fernandez, al Corriere della Sera:

Al principio  pensavamo solo di chiedere ai 60 compagni dell’Erasmus di Foggia che ci spiegassero che avevamo capito male, che non era possibile togliere un aiuto economico ad anno accademico iniziato. Ci sono studenti che contano i centesimi per arrivare alla fine del corso e non perdere quest’opportunità di studio. Togliergli all’improvviso 150 euro significa condannarli. In poco tempo però, non solo ci siamo resi conto che Madrid faceva sul serio, ma anche che la pagina Facebook veniva presa d’assalto. Migliaia e migliaia di adesioni. Iniziative analoghe alla nostra sono spuntate in decine di città universitarie, in almeno 15 Paesi dell’Unione. Erano gli studenti spagnoli che si organizzavano e protestavano. Non ci immaginavamo certo quel che poi è successo, ma siamo felicissimi».

Perché non appena la pagina ha iniziato a crescere i tre sono stati contattati da decine di media spagnoli e la loro è diventata la protesta degli Erasmus. E ci si sono messi nell’ordine i sindacati e la stessa Unione Europea. Erasmus alla fine è un simbolo. Finanziato tra le altre cose nello stesso giorno della protesta proprio dalla Ue. E così, alla fine, Foggia ha sconfitto Madrid. Le Borse di studio Erasmus, almeno per quest’anno, restano.