Gargano, mongolfiera scomparsa: forse è esplosa e si è disintegrata

Pubblicato il 1 Ottobre 2010 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA

Esplosione o ammaraggio: il comitato organizzatore della cinquantaquattresima Coupe Aeronautique Gordon Bennet non fa altre ipotesi sul destino della mongolfiera, con due americani a bordo, dispersa da ieri mattina a dieci miglia a nord di Vieste, nel Gargano.

Le ipotesi sono avanzate dai tecnici del comitato in una e-mail inviata alla Capitaneria di porto di Bari, che coordina le ricerche in mare compiute con mezzi aeronavali italiani e con due velivoli (un C26 e un Mpa) Usa decollati da Napoli e Sigonella.

Sul pallone aerostatico ‘Usa 2’ c’erano due navigatori di lungo corso, gli statunitensi Richard Abruzzo e Carol Rymer Davis, partiti, assieme ad altri 19 equipaggi, alle 23:25 del 25 settembre scorso da Bristol (Inghilterra) per una gara entusiasmante, al termine della quale avrebbe vinto chi sarebbe atterrato più lontano.

Il pallone aerostatico dei due americani è l’unico a non aver più comunicato né l’atterraggio né la propria posizione, neppure attraverso le apparecchiature automatiche di emergenza che sfruttano la tecnologia satellitare Gps.

Le loro tracce si sono perse due giorni fa, intorno alle 8, quando i due navigatori dell’aria, che erano a circa 3.000 metri di altezza, hanno telefonato alla torre di controllo dell’aeroporto di Brindisi e hanno detto che la loro mongolfiera stava scendendo velocemente verso il mare.

Nella zona c’erano piovaschi e vento, e il mare era forza quattro-cinque. C’erano anche fulmini, uno dei quali potrebbe aver colpito il pallone. Le ricerche, cominciate subito dopo la richiesta di aiuto, non hanno dato alcun risultato, nonostante lo spiegamento di forze in atto.

Ieri, al largo di Molfetta, a trenta chilometri a nord di Bari, si sono riaccese le speranze dopo che un elicottero militare, che perlustrava la costa da Brindisi verso Nord, ha avvistato quelli che sembravano essere i resti del pallone aerostatico. Ma si è trattato di un falso allarme: in mare sono state trovate solo reti gialle, come quelle solitamente utilizzate per i cantieri stradali.

L’ipotesi dell’esplosione in aria del pallone aerostatico induce a pensare – scrive il comitato nella e-mail – che lo stesso si possa essere disintegrato; nel caso di ammaraggio, invece, i due statunitensi potrebbero essersi messi in salvo in mare utilizzando i giubbotti di salvataggio e il battello gonfiabile a due posti che fanno parte delle dotazioni di emergenza. In questo caso i due dispersi potrebbero trovarsi sulla piccola zattera, in balia del mare. Un’ipotesi quest’ultima che induce a sperare, anche se la speranza si assottiglia col passare delle ore.