Germania. Violenza neonazista contro nordafricano a Berlino

Francesca Cavaliere
Pubblicato il 11 Gennaio 2012 - 23:50| Aggiornato il 3 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO – Hamid-Tahar A., un giovane nordafricano di ventitré anni, che dall’agosto dello scorso anno vive in una casa per richiedenti asilo della capitale federale , è stato aggredito da tre uomini con la testa rasata e vestiti di scuro, secondo il giornale tedesco Bild probabilmente dei neonazisti, perché pare avesse tentato di avvicinare una ragazza tedesca.

L’episodio sarebbe avvenuto verso le 5.30 di domenica mattina, quando il nordafricano, dopo avere chiesto informazioni sulla strada ad una ragazza che si trovava con lui in un internet caffè vicino alla metropolitana nei pressi di Eberswalder Straße, l’aveva invitata a prendere un caffè.

All’uscita Hamid-Tahar A.sarebbe stato raggiunto dai tre uomini, secondo i testimoni di un’età compresa tra i venti e i venticinque anni che lo avrebbero apostrofato come “Straniero” e gli avrebbero rivolto frasi offensive come “Ritornatene da dove sei venuto” e “Lascia in pace le nostre donne tedesche”.

Il nordafricano, nel tentativo di difendere le sue ragioni, sarebbe andato verso i tre nonostante alcuni passanti avessero cercato di trattenerlo e sarebbe stato raggiunto prima da un pugno in pieno viso e poi, una volta caduto a terra davanti ai binari del tram, gli aggressori lo avrebbero colpito ancora una volta, questa volta alla testa.

Dopo aver visto che l’uomo giaceva a terra privo di conoscenza, i tre si sarebbero allontanati prendendo una strada vicina.

La vittima, trasportata in ospedale e sottoposta a terapia intensiva, è ora fuori pericolo, nonostante gli abbiano quasi spezzato l’osso del collo ed abbia riportato una frattura del setto nasale.

Come riportato dalla Bild, la direttrice del centro che ospita i richiedenti asilo avrebbe dichiarato al giornale tedesco B.Z. che escluderebbe la possibilità che Hamid abbia voluto parlare ad una ragazza perché troppo timido.

Anetta Kahane, il presidente della “Amadeu Antonio”, la fondazione a sostegno delle vittime della violenza di destra che prende il nome da Amadeu Antonio Kiowa, morto nel novembre del 1990 per mano di alcuni estremisti di destra, si è detta scioccata dal fatto che episodi di aggressioni a stampo neonazista si possano verificare in quartieri multiculturali dove transitano migliaia di turisti ed ospiti internazionali.

Le autorità giudiziarie hanno aperto le indagini per tentato omicidio ed eventuali testimoni dell’accaduto sono sati invitati a farsi avanti per arrivare alla cattura dei colpevoli del misfatto.