Joele Leotta, massacrato di botte in Inghilterra. Razzismo o scambio di persona?

di Emiliano Condò
Pubblicato il 23 Ottobre 2013 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA
Joele Leotta, foto dal suo profilo Facebook

Joele Leotta, foto dal suo profilo Facebook

ROMA – La certezza è una sola ed è orribile: Joele Leotta, 19 anni, di Nibionno (Lecco), è morto in Inghilterra. E’ stato massacrato di botte da un gruppo di balordi. Sul perché, ammesso e non concesso che possa esserci perché, invece, certezza non c’è. C’è l’ipotesi razziale e spunta anche quella, se possibile ancora più assurda, dello scambio di persona. 

Perché quando si diffonde la notizia, in un primo momento, sembra essere un insensato omicidio a sfondo razziale: Joele, in Inghilterra solo da poche settimane “per costruirsi un futuro migliore” come dice il padre, sarebbe stato ucciso da 9 inglesi perché “gli rubava il lavoro”. Quale lavoro? Un posto da cameriere a Maidstone, nel Kent, una cinquantina di chilometri da Londra. 

Passa qualche ora, però, e dalla polizia inglese arriva una verità decisamente diversa: gli assassini “sono di nazionalità straniera, non inglesi”. Almeno lo sono i 7 che rimangono per ora in cella. Altri due, uno straniero e il solo inglese collegato alla vicenda, restano invece in cella.

Una versione, quella della polizia inglese, che smonta almeno in parte il movente razziale e l’ipotesi del delitto perché “Joele rubava il lavoro” agli inglesi. Restano però le parole del sindaco di Nibionno, che citando sue non meglio precisate “fonti qualificate”, racconta di un commando di 9 persone entrate in casa di Joele al grido di “italiani di m…”.

Ma su quelle parole la polizia inglese, rappresentata da un agente che all’Ansa chiede di restare anonimo ha da ridire: “Questo delitto non è stato compiuto dai nostri ragazzi”.

Ma secondo il racconto di Omar Galbiati, fratello di Alex, l’altro ragazzo aggredito, la verità potrebbe essere diversa: uno scambio di persona. Non volevano colpire loro due, ma la spedizione punitiva era rivolta verso qualcun altro. Chi? Resta il dubbio e come fanno sapere da Londra, tutte le piste, per ora, restano aperte.