Olanda: castrati perché denunciarono gli abusi sessuali dei preti

Pubblicato il 20 Marzo 2012 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA

AMSTERDAM – Almeno 10 persone fatte castrare perché avevano denunciato abusi sessuali subiti da religiosi. Per la Chiesa Cattolica, in Olanda, i guai sembrano non finire mai e il caso delle presunte castrazioni, denunciato da un giornalista, finirà presto in Parlamento. I deputati olandesi, infatti, vogliono capire se la questione castrazioni sia stata in qualche modo insabbiata dalla commissione che, per due anni, ha indagato sugli abusi sessuali commessi dai preti.

Tutto inizia nel 1956 con la storia di Henk Heithuis, un ragazzo di 16 anni che allora denunciò alla polizia di aver subito molestie da parte dei preti. Per tutta risposta il sedicenne finisce in un ospedale psichiatrico cattolico dove viene castrato per la sua “attitudine omosessuale”. Castrazione volontaria, sosterrà l’ospedale: castrazione di cui, però, non esiste nessuna autorizzazione o documento scritto.

Ma secondo Joep Dohmen, il giornalista investigativo che ha scoperto il caso Heithus, la prassi di castrare sarebbe stata praticata in almeno 10 occasioni, forse molto di più. E si tratterebbe di un modo radicale per dissuadere chi voleva denunciare i religiosi accusandoli di abusi. Ora, racconta il Telegraph, il caso è finito anche in Parlamento anche perché, per due anni, in Olanda una commissione presieduta da Weim Deetman ha indagato per quasi due anni  ma che nel suo rapporto conclusivo non ha fatto alcun cenno a episodi di castrazione.

E ora sarà proprio Deetman ad essere ascoltato in Parlamento. Anche perché, racconta l’Unione Sarda, “nel denunciare che circa 800 tra preti e monaci si sono resi responsabili di abusi su minori affidati alle loro cure tra il ’45 e l’85, ha però omesso di farvi esplicito riferimento. Come avrebbe ‘dimenticatò di parlare della vicenda di Vic Marijnen, rampante politico cattolico che nel ’63 sarebbe poi diventato primo ministro. E che nel ’58 si adoperò per evitare che alcuni preti accusati di aver commesso abusi sessuali su bambini finissero in prigione. Lo stesso Marijnen, ricorda il giornale di Rotterdam, era il responsabile della casa per l’infanzia dove Heithuis e altri ragazzi subirono violenze fino al 1959”.