Ucraina, bombardamento russo vicino Kharkiv: almeno 21 morti. Distrutti una scuola e un centro culturale

Almeno 21 persone sono morte dopo un bombardamento russo a Merefa, vicino Kharkiv. Nel raid sono stati distrutti una scuola e un centro culturale.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Marzo 2022 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, bombardamento russo vicino Kharkiv: almeno 21 morti. Distrutti una scuola e un centro culturale

Ucraina, bombardamento russo vicino Kharkiv: almeno 21 morti. Distrutti una scuola e un centro culturale (foto Ansa)

Almeno ventuno persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo a Merefa, vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell’Ucraina, nell’est del Paese. Le notizie al momento sono ancora frammentarie e in aggiornamento.

Distrutti una scuola e un centro culturale

“Una scuola e un centro culturale sono stati distrutti. 21 persone sono rimaste uccise e 25 ferite, di cui 10 in gravi condizioni “. Questa la nota del procuratore regionale.

Le parole del vescovo di Kharkiv 

A Kharkiv si vive tutto il giorno “in bunker e rifugi sotterranei. È davvero pericoloso. Visitiamo regolarmente le persone nella stazione della metropolitana, dove vivono e dormono sui binari e nelle carrozze. Preghiamo lì insieme ad altri, cattolici e ortodossi insieme”. Lo riferisce il vescovo cattolico della città dell’Ucraina, mons. Pavlo Honcharuk.

La sede vescovile è stata colpita da un missile nella prima settimana di guerra.

“Stiamo ricevendo aiuti umanitari – medicine, cibo, pannolini e così via – che ci stanno arrivando dall’Ucraina occidentale. Tutto arriva in piccoli autobus o automobili, che sono abbastanza poco appariscenti e riescono a cavarsela meglio. I grandi camion non possono attraversare le strade e i camionisti hanno paura di venire nell’Ucraina orientale”, dice ancora il vescovo.

“Ogni giorno le persone vengono alla ricerca di un modo per abbandonare la città. Ci sono sparatorie continue, le finestre tremano come se i vetri stessero per cadere. Ci siamo abituati a un tale rumore”, dice ancora mons. Honcharuk.

“Gli ospedali stanno lavorando. Visitiamo regolarmente i malati. Ieri siamo riusciti a consegnare prodotti sanitari all’ospedale psichiatrico, dove le persone sono state senza prodotti per l’igiene per diversi giorni. Il direttore ci ha ringraziato con le lacrime agli occhi. Questa è ora la nostra missione. Un problema condiviso è un problema dimezzato. Organizziamo aiuto dove possiamo. Molti sostegni stanno arrivando dall’Ucraina occidentale, e attraverso il confine polacco da tutta Europa. Questa è una bella dimostrazione di solidarietà”.

Parlando delle persone che stanno lasciando la città e delle famiglie che si dividono, sottolinea: “Vedo molti traumi nelle persone, nei loro occhi, nei loro volti. I bambini in particolare ne subiranno le conseguenze in seguito. Ci saranno sicuramente malattie psichiatriche dopo la guerra”.

“In questo momento è importante pregare e sopravvivere per aiutare quelle persone che sono sole e non hanno nessun altro che le aiuti. C’è tanto bisogno, non solo di cose materiali, ma anche di bontà, di calore umano, di una parola gentile, di un abbraccio, di una telefonata… Così testimoniamo la presenza di Dio, il fatto che Lui è con noi. Questo è un modo per trasmettere il Vangelo. Questa è la nostra pastorale oggi. Ci sono tanti testimoni dell’amore. Qui stanno succedendo davvero tante cose molto belle”, conclude il vescovo.