Vulcano Islanda: stanotte la nube arriverà in Italia. In Europa a terra 5mila voli

Pubblicato il 8 Maggio 2010 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA

Le ceneri del vulcano islandese Eyjafjallajokul minacciano ora anche l’Italia: secondo il Centro di monitoraggio delle ceneri vulcaniche (Vaac), infatti, la nube vulcanica arriverà sul nostro Paese già durante la notte tra sabato e domenica sul Piemonte occidentale, la Liguria e le aree dell’alto Tirreno. Disagi anche negli scali: alcuni voli verso Portogallo e Spagna sono stati cancellati a Malpensa, Linate e a Fiumicino.

Nel dettaglio è prevista dalla mezzanotte di oggi alle 7 di domani mattina l’arrivo in Italia della parte bassa della nube di polveri del vulcano.

L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), in stretto coordinamento con le autorità aeronautiche comunitarie, ha fatto sapere che sta monitorando l’evolversi della nube e il suo spostamento nello spazio aereo europeo. «Si invitano i passeggeri – scrive l’Ente in una nota – a contattare le rispettive compagnie aeree per informazioni sull’operatività dei propri voli nelle prossime ore e nella giornata di domenica».

Dopo alcune settimane di tregua, è riapparso quindi sull’orizzonte europeo lo spettro maligno della nube di cenere del vulcano islandese. Gli esperti spiegano che l’attività eruttiva è tornata ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo.

Da questa mattina la nube dall’Atlantico si protende lungo i Pirenei e stende la sua ombra fino a Barcellona, a Madrid, ma anche a Marsiglia, costringendo a terra 5.000 voli fra Spagna del nord e Portogallo.

Alle sei di domenica, secondo le previsioni del Centro, la “linea rossa” coprirà quasi tutto l’Italia, a esclusione di Veneto, Puglia, Sardegna sud-occidentale e Sicilia meridionale. Secondo la mappa realizzata dal Vaac, cesserà l’allerta in Spagna e Portogallo e nell’Inghilterra e nell’Irlanda meridionale, mentre resterà nella Francia centrale.

A portare la nube nel nostro Paese saranno le correnti aeree in quota che, per la presenza di un’area anticiclonica sull’alto Atlantico e di un’area depressionaria a ridosso della penisola iberica saranno dirette da nord verso sud, dall’Islanda alla Spagna, e poi da ovest sud-ovest verso est nord-est, e cioè dalla Spagna in direzione dell’Italia. Questa situazione delle correnti in quota non sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni, ma ad intensificarsi.

All’inizio del pomeriggio di oggi l’evoluzione della nuvola vulcanica che attraversa il nord del Paese ha infatti costretto le autorità a chiudere anche gli aeroporti della Catalogna. L’autorità spagnola per l’aviazione civile (Aena) ha deciso la chiusura, a partire dalle 15:30, dell’aeroporto di Barcellona e dei vicini scali di Girona e Sabadell.

Attualmente sono complessivamente 19 gli scali fermi in Spagna, almeno fino alle 20, per decisione dell’autorità aerea spagnola Aena, sulla costa atlantica e nel nord: 16 nel nord (Santiago di Compostela, La Coruna, Vigo, Asturie, Santander, Burgos, Valladolid, Salamanca, Leon, Saragozza, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pamplona, La Rioja e Eida) oltre ai tre catalani.

Secondo il ministro delle infrastrutture, Josè Blanco, è possibile che i tre aeroporti possano riaprire alle 20, anche per la concomitanza del gran premio di Formula Uno a Barcellona. Blanco ha parlato anche del possibile fermo anche per l’aeroporto di Madrid.

Problemi anche nel sud della Francia: l’aeroporto di Marsiglia ha annunciato infatti l’annullamento di una quindicina di voli, facendo planare il timore di un eventuale impatto dello stop aereo sul Festival del cinema di Cannes per l’arrivo di star e appassionati. Un centinaio in tutto i voli cancellati anche in Portogallo da e per Lisbona, Porto e Faro, nel sud del Paese.

Eurocontrol, l’ente europeo per la sicurezza dei voli ha annunciato finora il fermo di 5.000 voli da e per le zone interessate dalla nube, portando il totale europeo a 25.000 circa.

I voli transatlantici sono stati riprogrammati per evitare la no-fly zone e ciò “sta causando ritardi a questi voli”. Nei giorni scorsi la cenere islandese aveva creato qualche perturbazione al traffico aereo dell’Irlanda e della Scozia.