Omicidio Rossana Belvisi, Luigi Messina confessa: “L’ho uccisa e sono andato giocare alle slot”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2017 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio Rossana Belvisi, Luigi Messina confessa: "L'ho uccisa e sono andato giocare alle slot"

Omicidio Rossana Belvisi, Luigi Messina confessa: “L’ho uccisa e sono andato giocare alle slot”

MILANO – Lei scopre che lui ha un’altra donna, con la quale ha anche fatto un figlio. Lui la uccide, e poi va a giocare alle slot machine e a comprarsi dei pasticcini. Luigi Messina ha confessato, e ha provato a spiegare il perché di quelle 23 coltellate inferte alla moglie, Rosanna Belvisi, dopo anni di violenze e liti, botte con il bastone della scopa e altre coltellate.

Messina, ex guardia giurata attualmente disoccupata, ha ricostruito come ha ammazzato la moglie dopo un lungo interrogatorio. “Mi martellava rinfacciandomi le relazioni extraconiugali”, ha detto domenica notte al pm Gaetano Ruta e agli uomini della squadra mobile.

Dopo aver confessato davanti agli investigatori Messina è stato interrogato dal pubblico ministero, al quale ha ribadito che tra lui e la moglie c’erano in continuazione “forti tensioni” dovute ai tradimenti di lui e che per questo domenica mattina, dopo l’ennesima discussione, ha perso il controllo, l’ha colpita ripetutamente con un coltello da cucina e l’ha sgozzata.

Di queste “forti tensioni” hanno parlato anche la figlia della coppia e alcuni vicini di casa sentiti come testimoni. Messina al pm ha anche detto di “essere pentito. Solo ora sto cominciando a realizzare quello che ho fatto”.

L’APPELLO DEL QUESTORE DI MILANO – “Questo ennesimo femminicidio è un campanello d’allarme e impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne”: l’appello arriva dal questore di Milano, Antonio De Iesu,

durante la conferenza stampa per il fermo di Luigi Messina, l’uomo che ha confessato di aver ucciso sua moglie ieri mattina. “Non bisogna aspettare l’omicidio, bisogna valorizzare le campagne per le donne e avere il coraggio di affidarsi ai centri antiviolenza. Il loro ruolo è fondamentale, come quello delle amiche e dei vicini. Bisogna creare una rete, altrimenti ci troveremo sempre di più a parlare di questi episodi”, ha aggiunto il questore.