Al sud i morti superano i nati. E chi vive fugge al nord

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA
Al sud i morti superano i nati. E chi vive fugge al nord

Al sud i morti superano i nati. E chi vive fugge al nord

ROMA – Sud Italia, i morti superano i nati (vivi). Era accaduto solo due volte nella storia dell’Italia meridionale: nel 1867, sei anni dopo l’Unità, e nel 1918, quando ci fu l’epidemia di spagnola. Le donne fanno meno figli, meno rispetto al resto del mondo e anche rispetto al resto d’Italia: 1,35 in media contro l’1,43 del centro-nord.

I dati arrivano dal rapporto Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno (per leggere il rapporto clicca qui). Il quadro che ne esce è a dir poco desolante: aumenta la povertà e l’emigrazione, soprattutto di giovani (70% di chi se ne va), donne (50%) e laureati (25%). Il lavoro non c’è. La criminalità sì, e molta. Il prodotto interno lordo pro capite, cioè la quantità di ricchezza prodotta da ciascuno (e dichiarata) al sud è il 57,4 % di quello del centro-nord. In media 17.264 euro contro 30.073 al centro-nord. I più poveri sono i calabresi, con 16.460 euro, seguiti dai campani (16.462) e dai siciliani (16.546).

Proprio al nord si continua a scappare: qui finiscono sette su otto di coloro che emigrano dal sud. Nel 2012 in 112mila sono fuggiti dalle regioni meridionali. Negli ultimi 20 anni sono stati 2 milioni 700 mila persone.

Calano anche i consumi delle famiglie, diminuiti del 9,3% negli ultimi cinque anni, mentre al nord il calo è stato di un terzo, quasi, il 3,5%. Sono crollati gli investimenti industriali: -47% dal 2007. La disoccupazione media è al 17% contro l’8% al centro-nord. Ma tra i giovani il tasso sale al 28,5%. Forse anche questa situazione contribuisce a far sì che non si mettano al mondo più figli.