Alessandro Barbero alla ex-Gkn, lectio magistralis davanti alla fabbrica: la rivolta dei Ciompi a Firenze

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2022 - 18:54 OLTRE 6 MESI FA
alessandro barbero ex gkn

Alessandro Barbero (Ansa)

Alessandro Barbero alla ex-Gkn, lectio magistralis davanti alla fabbrica. Lo storico Alessandro Barbero ha tenuto una lezione incentrata sulla società nel Medioevo. Con un focus sulla rivolta dei Ciompi e le radici medievali della società odierna.

Alessandro Barbero alla ex-Gkn, lectio magistralis davanti alla fabbrica

Tutto normale fin qui, se no fosse che lo storico-star (ma vuole essere un complimento) ha fatto lezione davanti ai cancelli della fabbrica ex Gkn, occupata dagli operai prima della cassa integrazione e del nuovo orizzonte di conversione degli impianti.

Ferrero è stato infatti protagonista del secondo appuntamento della rassegna ‘convergenza culturale’, organizzata dagli operai della ex-Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) all’esterno del capannone della fabbrica.

“Mi affascina che chi lavora voglia parlare di storia”

“Sono molto contento di essere di nuovo alla Gkn – ha affermato Barbero – dove accadono cose di cui tutta l’Italia dovrebbe essere informata. Quando sono venuto per la prima volta un po’ di mesi fa c’era una vertenza in corso e non si sapeva come sarebbe andata.

Adesso delle conquiste sono state raggiunte, ma la cosa che a me affascina è che chi lavora qui, chi ha occupato la fabbrica, chi gestisce questa lotta ha voglia di organizzare attività culturali, di organizzare incontri, discussioni.

In poche parole di parlare di Storia. Questa mi sembra una cosa che da sola significa tantissimo e quindi sono doppiamente felice di essere qui alla Gkn”.

Per Mario Iacobelli, del Collettivo di fabbrica-lavoratori Gkn Firenze “la convergenza culturale nasce dalla convinzione che in un momento difficile come questo, dopo mesi di lotta e ora in cassa integrazione, l’unione tra noi può essere un fattore determinante.

Questo tipo di attività è fondamentale non solo per tenerci uniti, ma anche e soprattutto per aumentare la nostra consapevolezza collettiva”.