Anna Concetta Immacolata De Santis morta, figlia e genero fermati. Lui confessa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2013 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Anna Concetta Immacolata De Santis morta, figlia e genero fermati. Lui confessa

Anna Concetta Immacolata De Santis morta, figlia e genero fermati. Lui confessa

MILANO – Il cadavere di Anna Concetta Immacolata De Santis è stato trovato in un sacco lo scorso 11 dicembre vicino ad un cantiere edile di Cesano Boscone, in provincia di Milano. Per l’efferato omicidio della pensionata di 77 anni sono stati fermati la figlia di 39 anni, Daniela Angela Albano, e il suo compagno di 44 anni, Gianni D’Agostino. E proprio il genero della donna uccisa ha confessato: “L’abbiamo uccisa per soldi”. Soldi destinati a giocare alle slot machine.

Il pm Alberto Nobili durante la conferenza stampa per l’arresto commenta: “È una storia tristissima, una storia di soldi e pochezza morale”. La pensionata è stata uccisa dai familiari, entrambi disperati per il recente licenziamento di lui, che è stato per 14 anni magazziniere in un autogrill, e spinti dalla voglia di impossessarsi dei soldi della pensionata per soddisfare il desiderio di gioco alle slot machine.

Nobili  ha spiegato che il genero della donna ha confessato:

“L’uomo ha già confessato, la Albano, invece, non è stata ancora sentita ma ci sono intercettazioni ed elementi molto pesanti”.

A incastrarli, infatti, sarebbero state proprio alcune frasi riferite al trasporto del cadavere, dice il pm:

“‘Il movente dell’omicidio è l’avidità e lascia sgomenti il pensiero di una tale violenza per cifre assolutamente misere”.

Si tratterebbe di poche migliaia di euro, oltre ad alcuni gioielli custoditi nella cassaforte dalla donna e rubati dalla coppia tra settembre e novembre, dicono i carabinieri:

”Dalle nostre indagini siamo riusciti a risalire ai compro oro a cui hanno venduto i preziosi, che gli hanno fruttato circa 5.500 euro. Se poi la vittima nascondesse un tesoretto o un’eredità favolosa, questo non siamo stati ancora in grado di scoprirlo. Ma è molto improbabile. L’unica proprietà che aveva è una casa a Termoli”.

Pochi soldi, dunque, ma comunque sufficienti per spingere Albano e D’Agostino ad architettare l’omicidio della donna che li aveva accolti in casa assieme ai loro bambini di 1 e 3 anni:

“Non si è trattato di un raptus – ha precisato Nobili – ma di un piano premeditato, ben studiato nei dettagli. Secondo la nostra ricostruzione, il 5 dicembre i due hanno atteso che la vittima tornasse dalla sala bingo che era solita frequentare, hanno pranzato con lei, l’hanno soffocata in casa utilizzando dei guanti in modo da non lasciare impronte, l’hanno infilata in un sacco (che pare sia rimasto per qualche minuto sul balcone al riparo dalla vista dei bambini, ndr) e infine l’hanno trasportata in auto davanti al cantiere di Cesano, precisamente tra via Kolbe e via Trento”.

La stessa auto che proprio la De Santis aveva accettato di acquistare per i due in cambio del versamento mensile di 400 euro per pagare il finanziamento. Una volta abbandonato il corpo, ritrovato all’alba da un operaio, i presunti colpevoli hanno avvertito la famiglia della scomparsa dell’anziana e il giorno dopo hanno presentato regolare denuncia ai carabinieri. In questa occasione sarebbe avvenuto il primo depistaggio.

In sede di denuncia, infatti, la figlia della donna avrebbe rivelato ai militari che prima della sparizione la madre era apparsa molto contrariata dopo una discussione avuta con un altro figlio, il quale le avrebbe chiesto 30 euro:

“Non c’è stato solo questo tentativo di confondere le acque – hanno raccontato gli investigatori – I due hanno abbandonato il cellulare della vittima davanti a un supermercato sperando che qualcuno lo raccogliesse e restasse invischiato nella vicenda così da distogliere l’attenzione su di loro. Invece hanno avuto la ‘sfortuna’ di imbattersi in un albanese onesto che ha subito restituito il telefono e messo in moto le indagini”.

Quando alle 14.30 del 19 dicembre i carabinieri li hanno arrestati, i due non hanno reagito, dichiara Nobili:

“Nonostante tutte le precauzioni prese per non essere scoperti, alla fine immaginavano che sarebbero stati arrestati”.