Bolzano. Aperta inchiesta su asilo nido, troppe punizioni pesanti

Pubblicato il 4 Luglio 2010 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA

La procura di Bolzano sta svolgendo indagini su un asilo nido del capoluogo altoatesino dove alcuni bambini (sinora sarebbero emersi una decina di casi) avrebbero subito pesanti punizioni da parte di due maestre. In alcuni casi – secondo la denuncia presentata dai genitori di uno dei piccoli ospiti – per castigo sarebbe stato loro rifiutato anche il cibo.

Mentre il magistrato sta attendendo nuovi elementi per inquadrare il caso, due maestre sono state cautelativamente sospese dal servizio. Gli episodi sono stati segnalati in un esposto presentato ai carabinieri da una famiglia ed altri nove genitori sono stati convocati dal magistrato, confermando le circostanze.

Alcuni dei bambini, hanno denunciato i genitori, se non prendevano sonno, sarebbero stati rinchiusi in una stanza al buio o obbligati a stare fermi su dei lettini con una copertina tirata sino sopra i capelli. In altri casi alcuni bambini sarebbero stati costretti a rimanere per ore su una sedia con il viso rivolto contro un muro. Ad altri ancora le operatrici avrebbero tirato le orecchie con continue minacce di castighi più pesanti.

La struttura incriminata non appartiene alla rete comunale degli asili nido, ma è  gestita da una cooperativa formata in gran parte da operatrici specializzate, ed oltre ad occuparsi della gestione di alcuni nidi d’infanzia, è impegnata anche nella formazione, all’interno di un programma del Fondo sociale europeo, delle Tagesmutter, le donne che accudiscono a casa propria i figli altrui, sull’onda di una consolidata tradizione del mondo di lingua tedesca.

La questione è giunta sul tavolo del magistrato sulla base della segnalazione dei genitori di uno dei piccolissimi ospiti dell’asilo nido: secondo quanto messo a verbale dai carabinieri, il bambino avrebbe denunciato una serie di disturbi psicologici, con una particolare paura del buio e persistenti disturbi del sonno. A determinare questa situazione – secondo i genitori – sarebbe stata una serie di punizioni comminate all’interno dell’asilo nido.

La decisione del magistrato che si occupa dell’inchiesta, affidata al pm Donatella Marchesini, si presenta molto difficile. I casi denunciati sono avvenuti a gennaio e subito dopo i genitori hanno deciso di ritirare i piccoli dalla struttura. In questo modo non è stato possibile agli inquirenti procedere ad indagini più accurate, ad esempio con l’installazione di microspie che avrebbero potuto chiarire in maniera inoppugnabile la realtà dei fatti.