Camorra, l’ex capo della Mobile Pisani interrogato per cinque ore

Pubblicato il 4 Luglio 2011 - 21:51 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Cinque ore e mezza per respingere le accuse di aver informato delle indagini in corso un amico, coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro, e per chiarire i rapporti con un boss della camorra, che è stato un suo informatore.

E’ stato un lungo faccia a faccia con i magistrati l’interrogatorio di garanzia dell’ex capo della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani, destinatario di una ordinanza di divieto di dimora a Napoli con le accuse di favoreggiamento e rivelazione del segreto di ufficio.

Davanti al gip Maria Vittoria Foschini e alla presenza dei pm della Dda Sergio Amato e Enrica Parascandolo e dei suoi legali, gli avvocati Vanni Cerino e Rino Nugnes, il dirigente di polizia ha risposto alle contestazioni contenute del provvedimento cautelare.

La durata dell’interrogatorio è spiegata dai legali con il fatto che Pisani è stato estremamente preciso nel chiarire la sua posizione. Ha respinto gli addebiti consegnando al giudice per le indagini preliminari anche una serie di documenti, contenuti in una valigetta, utili alla sua difesa.

I legali nei prossimi giorni presenteranno al giudice istanza per la revoca del divieto di dimora.

Secondo le poche indiscrezioni trapelate, Pisani avrebbe spiegato che il boss Salvatore Lo Russo – ora collaboratore di giustizia – è stato un suo informatore e le notizie che questi gli forniva gli avrebbero consentito di realizzare importanti operazioni anticamorra.

Quindi niente di illecito, ma un rapporto tra un poliziotto e un informatore che rientra nella più tradizionale attività investigativa: questa, in sintesi, la tesi della difesa.

Per quanto riguarda il rapporto con Marco Iorio, il proprietario della catena di ristoranti al centro dell’inchiesta sul riciclaggio, Pisani pur ammettendo il rapporto di frequentazione ha negato di averlo informato delle indagini in corso sul suo conto da parte della procura, precisando che molti erano al corrente dell’esposto anonimo che diede il via all’inchiesta e che pertanto molti potrebbero essere i responsabili della fuga di notizie.

Anche sull’acquisto della casa nel quartiere Vomero – su cui sono in corso indagini per l’ipotesi di presunte somme versate da Iorio – Pisani ha affermato che la situazione è perfettamente regolare e che ciò è dimostrabile dalla documentazione.

L’interrogatorio si è svolto al dodicesimo piano del Palazzo di Giustizia, nell’ufficio del gip Foschini. Sin dal primo pomeriggio poliziotti e carabinieri hanno stazionato davanti agli ingressi dell’ufficio gip per tenere a distanza i cronisti.

Al termine del lungo interrogatorio Pisani e i suoi legali si sono allontanati senza rilasciare alcuna dichiarazioni. Domani stesso i legali potrebbero presentare l’istanza di revoca del provvedimento cautelare per poi, in caso di esito negativo, rivolgersi al Tribunale del Riesame. .