Commercialista “fabbrica” fatture false e compra 35mila dischi: valore della collezione 1 mln di euro

Il commercialista di Torino, con i proventi delle false fatture si è comprato circa 35mila dischi in vinile. Collezione con un valore stimato tra i 700mila euro e il milione

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2023 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA
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Commercialista “fabbrica” fatture false e compra 35mila dischi (foto Ansa)

Un commercialista torinese di 63 anni è stato indagato con altre 25 persone per aver fabbricato false fatture. Con i proventi, l’uomo si è comprato circa 35mila dischi in vinile, una collezione con un valore stimato tra i 700mila euro e il milione. Il professionista avrebbe ingaggiato due prestanome e creato dal nulla due società individuali attraverso le quali “fabbricava” false fatture per operazioni inesistenti in favore di imprenditori suoi clienti.

Commercialista “fabbrica” fatture false e si compra 35mila dischi: valore tra i 700mila euro e il milione

Come racconta il Corriere della Sera, il 63enne aveva messo su un giro d’affari redditizio. Con i soldi guadagnati assecondava la sua grande passione per la musica. E i finanzieri, nel perquisire la casa si sono trovati di fronte alla collezione che copre gli ultimi decenni del panorama musicale italiano e internazionale. Gli inquirenti, visto l’enorme valore hanno valutato di sequestrare il tutto. Ipotesi èerò poi sfumata. Gli atti dell’inchiesta raccontano come il commercialista fosse l’amministratore di due società individuali che avevano l’unico scopo di emettere ogni anno decine e decine di fatture false per migliaia di euro. Fatture che poi comparivano nei bilanci di numerose aziende del portafoglio clienti che gestiva il contabile.

Il sistema andava avanti dal 2013

Il sistema, stando a quanto ricostruito dal pubblico ministero, andava avanti almeno dal 2013. Al momento sono 26 le persone indagate. Oltre al commercialista e ai due prestanome ci sono 23 imprenditori del settore edile e artigianale. Questi ultimi avrebbero utilizzato le false fatture per abbattere le imposte.

Il giro economico è consistente. In questi dieci anni sarebbero stati raggirati 4 milioni di euro a cui bisogna aggiungere altri 2 milioni che si sono divisi tra loro gli imprenditori. Al commercialista, oltre a parte dei soldi raggirati, sono andate anche le parcelle, parte delle quali in nero. Si è infine scoperto che parte degli assegni versati dagli impresari coinvolti siano stati girati poi a venditori per acquistare pregiati dischi in vinile. Da qui l’ipotesi del sequestro, poi sfumata.

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