Coronavirus, nuovo decreto e misure restrittive: positivi in quarantena che vanno in giro rischiano fino a 5 anni di carcere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2020 - 01:24 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus nuovo decreto: multe e carcere fino a 5 anni per positivi in giro

Coronavirus, nuovo decreto del 24 marzo presentato dal premier Conte (Foto ANSA)

ROMA – Un nuovo decreto per l’emergenza coronavirus è stato varato dal consiglio dei ministri il 25 marzo. Giuseppe Conte, in conferenza stampa, ha annunciato nuovi poteri alle regioni, che potranno scegliere di adottare misure restrittive più severe. Inoltre, per chi trasgredisce alle regole sugli spostamenti si inaspriscono le sanzioni da 400 a 3mila euro. Per i positivi sorpresi a passeggio invece si rischia il reato di diffusione di epidemia, con pene da 1 a 5 anni di carcere.

Il premier ha poi ribadito di non voler fare previsioni su Pasqua, ma di limitarsi ad attenersi “all’andamento epidemiologico”. 

Conte e le misure restrittive: “Su Pasqua non faccio previsioni”

Le misure restrittive adottate dal governo nel decreto del 23 marzo restano quindi in vigore almeno fino al 3 aprile, ma Conte intervistato dallo Speciale Tg5 spiega: “Sulla Pasqua non mi faccia far previsioni, ci atteniamo all’andamento epidemiologico, ragionevolmente non è una soluzione dei prossimi giorni ma confidiamo che non lo sia neppure dei prossimi mesi”.

Chiusura benzinai, Conte lavora per evitarla

Sul caso della chiusura dei benzinai in autostrada, Conte si dice alla ricerca di una soluzione con il ministro dei Trasporti De Micheli: “Invito tutti a soprassedere sull’annunciato progressivo stop agli impianti di benzina perché è un servizio essenziale. Troveremo una soluzione con la ministra, ma non possiamo consentire che si arrivi a un’interruzione di questo pubblico servizio”.

Sindacati e governo, incontro il 25 marzo

Passi avanti tra Governo e sindacati sulle attività da chiudere oltre quelle già previste dal decreto del 22 marzo per affrontare l’emergenza coronavirus. Dopo un incontro durato quasi quattro ore si sono fatti passi avanti,ma si è deciso di aggiornare la riunione alle 12 del 25 marzo per cercare l’intesa conclusiva. E’ possibile che si vada verso la revoca degli scioperi decisi dai metalmeccanici per la Lombardia e il Lazio.

Cgil, Cisl e Uil hanno convenuto con il governo “importanti modifiche all’elenco delle attività produttive indispensabili, in questa fase, per il paese, cambiando l’allegato del decreto del 22 marzo”. Inoltre i sindacati speigano che entro domani il governo darà indicazioni ai Prefetti di “consultare i sindacati rispetto alle autocertificazioni delle aziende. Si è impegnato a contattarci, domani, per definire le attività indispensabili nel comparto della difesa e aerospazio. Ci siano riaggiornati alle ore 12”.

Decreto emergenza coronavirus, le 29 regole nel dettaglio

Ma cosa prevede nel dettaglio il decreto varato il 25 marzo? Si tratta di un elenco di 29 gruppi di regole e limitazioni anti contagio da coronavirus che il governo potrà adottare fino alla fine dell’emergenza, con provvedimenti da rinnovare mese per mese. 

Le Regioni potranno anche inasprire le misure prese, ma solo negli ambiti di loro competenza. Con il nuovo decreto anti-Coronavirus il governo dà copertura normativa a tutti i divieti introdotti finora con i Dpcm e delimita il campo d’azione proprio e dei governatori, facendo salve le ordinanze locali per altri 10 giorni.

Per le sanzioni si prevede anche il raddoppio per i recidivi e l’aumento di un terzo se si circola in auto senza ragione. E’ possibile chiudere da 5 a 30 giorni, una volta superata l’emergenza, l’attività dei negozi che restano aperti nonostante i divieti. E le nuove regole saranno valide anche per chi sia già stato sanzionato, limitando così anche il rischio di ricorsi a raffica in tribunale.

Ecco i 28 ambiti di azione per contenere il virus:

– limitazione della circolazione delle persone, compresa la possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora, o di entrare o uscire dal territorio nazionale se non per spostamenti individuali, limitati nel tempo e nello spazio e motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni;

– chiusura al pubblico di strade urbane, parchi, aree gioco, ville e giardini pubblici o altri spazi pubblici;

– divieto di allontanamento e di ingresso in territori comunali, provinciali o regionali;

– quarantena per chi ha avuto contatti stretti con contagiati;

– divieto assoluto di uscire di casa per i positivi;

– limiti o stop a riunioni o assembramenti in luoghi pubblici;

– niente eventi e riunioni anche culturali, ludiche, sportive, ricreative e religiose;

– sospensione delle cerimonie civili e religiose, limitazione dell’ingresso nelle chiese;

– chiusura di cinema, teatri, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;

– sospensione di congressi e convegni, solo videoconferenze;

– limitazione o sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, compresa la possibilità di disporre la chiusura temporanea di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori e impianti sportivi, anche se privati;

– limiti o stop ad attività ludiche o sportive all’aperto;

– possibilità di ridurre o sospendere i trasporti pubblici;

– sospensione o chiusura di tutte le scuole e le università, anche per gli anziani, i master e i corsi professionali, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;

– stop a gemellaggi e viaggi di istruzione;

– limitazione o chiusura dei musei e luoghi culturali;

– limitazione della presenza fisica negli uffici pubblici, salve le attività indifferibili e i servizi essenziali puntando prioritariamente sullo smart working;

– limitazione o sospensione dei concorsi, salvo a distanza;

– limitazione o sospensione per i negozi, ad eccezione di quelle che garantiscono beni alimentari e di prima necessità che devono comunque assicurare le distanze anti contagio;

– limitazione o sospensione per bar e ristoranti;

– limitazione o sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo con possibilità di esclusione dei servizi di pubblica necessità previa assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e con adozione di adeguati strumenti di protezione individuale;

– limitazione a fiere e mercati, salvo quelli alimentari;

– specifici divieti o limitazioni per gli accompagnatori dei pazienti al pronto soccorso;

– limitazione dell’accesso di parenti in ospedali, hospice, residenze sanitarie e per gli anziani, nonché nelle carceri;

– obblighi di comunicazione al servizio sanitario nazionale per chi è transitato o ha sostato in zone a rischio epidemiologico indicate da Oms o Ministro della salute;

– disporre misure di informazione e di prevenzione;

– lavoro agile anche in deroga alle discipline vigenti;

– previsione che le attività consentite si svolgano evitando assembramenti e rispettando distanza e protocolli anti contagio;

– possibilità per il prefetto di autorizzare deroghe alle varie limitazioni.

(Fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)