Crollo soffitto scuola Ostuni, Governo: “Cadranno teste”. Faraone: “Servono più soldi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2015 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Crollo soffitto scuola Ostuni, Governo: "Cadranno teste". Faraone: "Servono più soldi"

Foto Ansa

ROMA – Il giorno dopo il crollo di un pezzo di soffitto alla scuola elementare Pessina di Ostuni (Brindisi), con due bimbi e una maestra feriti, ci si chiede come è possibile che una struttura inaugurata appena tre mesi fa dopo 4 anni di lavori di ristrutturazione, già perda pezzi. Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione annuncia che rispetto al crollo avvenuto nella scuola “salteranno delle teste perché ci sono responsabilità oggettive” e poi aggiunge: “Il problema è che i responsabili una volta individuati vanno puniti e mandati a casa”. Quindi sottolinea: “E’ intollerabile, è inqualificabile che questa scuola fosse stata consegnata appena a gennaio e che qualche settimana dopo crolli il soffitto. Ci sarà assolutamente un responsabile che va accertato e punito“.

Poi, nel merito degli investimenti Faraone ha sottolineato che i 3,9 miliardi che il governo sta investendo sulla scuola nel periodo 2014-2015 “sono, sì, una boccata di ossigeno, ma non sono sufficienti”. A precisa domanda, ha ammesso che la cifra di 12 miliardi – tre volte tanto il contributo stanziato – “è una stima plausibile”.

Già, ma chi ha sbagliato? Faraone risponde: “Noi intanto per quello che riguarda il ministero della Pubblica istruzione accerteremo le responsabilità, dopo di che starà anche alla magistratura individuare i responsabili, perché ci sono comunque persone che hanno firmato e che hanno preso delle responsabilità rispetto ad atti che dovevano essere fatti”.

Intanto la scuola è stata richiusa, bambini a casa, ed è stata aperta un’inchiesta per accertare le cause del crollo. Ma bisognerebbe gestire in maniera più mirata e veloce i lavori? “Ma questo sicuramente – ha spiegato ancora Faraone -, noi abbiamo messo in campo una serie di azioni che sburocratizzano le attività che devono svolgere le scuole, i Comuni proprio per accelerare i lavori. C’è un sistema per valutare le responsabilità , il problema è che i responsabili una volta individuati vanno puniti e mandati a casa”.