Insegnanti: ok Camera a scatti d’anzianità dal 2014, no a restituzione 150 euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA
Insegnanti: ok Camera a scatti d'anzianità dal 2014, no a restituzione 150 euro

Insegnanti: ok Camera a scatti d’anzianità dal 2014, no a restituzione 150 euro (LaPresse)

ROMA – Insegnanti: niente restituzione allo Stato dei 150 euro degli scatti del 2013, ripristinati gli scatti d’anzianità dal 2014, con la possibilità di recuperare quelli del 2012 e del 2013. Lo ha deciso la Camera dei deputati, dando il via libera definitivo, con 416 voti a favore, un contrario e 97 astenuti alla proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola.

Il testo approvato oggi è nella sostanza identico a quello del decreto legge n.3 dello scorso 23 gennaio con l’aggiunta del comma che da’ soluzione al problema delle posizioni economiche del personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi).

Con il provvedimento si è impedito che dalle buste paga venisse prelevata la tranche di 150 euro come restituzione degli scatti già pagati dal primo gennaio 2013, sono stati ripristinati gli scatti d’anzianità per il 2014 consentendo di recuperare quelli del 2012 e 2013.

Viene demandato a un’apposita sessione negoziale il riconoscimento dell’anno 2012 ai fini della progressione stipendiale dei dipendenti della scuola (insegnanti e personale non docente). E, nelle more della conclusione di questa sessione (non oltre il prossimo 30 giugno) al personale interessato è mantenuto il trattamento economico corrisposto nell’anno 2013.

Grazie a un emendamento è stata risolta anche la vicenda della richiesta di restituzione delle somme percepite dal personale Ata per mansioni aggiuntive.

Ma per alcune migliaia di insegnanti c’è una brutta notizia: lo Stop della Ragioneria dello Stato alle coperture del testo unificato che risolve il caso di circa 4mila prof oggetto della cosiddetta “quota 96”, che a causa della riforma Fornero non erano riusciti ad andare in pensione nonostante i requisiti. Per la Rgs, non è “idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta”.

Nella relazione tecnica al provvedimento si individuano in 4mila i beneficiari e si valutano in 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018 gli oneri per l’Inps. La ragioneria dà quindi parere negativo alla relazione tecnica perché la copertura finanziaria del testo unificato risulta inidonea.

“Allo stato – si legge nel parere della Rgs – non risultando economie accertate a consuntivo che possano fare fronte ai maggiori oneri valutati per l’attuazione del provvedimento, non può considerarsi idonea una copertura finanziaria di oneri certi con economie di entità eventuale ed incerta”.