Crollo Ventotene, Morena saluta i suoi “due angeli”

Pubblicato il 24 Aprile 2010 - 00:49 OLTRE 6 MESI FA

Neppure gli applausi e la musica dei ragazzi del coro sono riusciti a coprire l’urlo dei familiari di Sara e Francesca all’uscita delle due bare bianche fuori dalla chiesa di Sant’Anna, alla periferia di Roma, dove vewnerdì 23 aprile si sono svolti i funerali, in forma privata, delle due ragazzine di 14 anni morte martedì scorso per il crollo di un costone di tufo mentre erano in gita scolastica a Ventotene.

Nessun politico né giornalista ai funerali, come avevano chiesto i familiari, anche se  tutta la Capitale le ha ricordate osservando il lutto cittadino e durante il rito funebre, tra le panche, si è visto anche il sindaco Alemanno, presente da privato cittadino,senza fascia tricolore. E tra le tante corone di fiori, ce n’era anche una speciale: quella di “Rosario Fiorello e famiglia”, adornata di fiori bianchi e rosa.

Le due ragazze, su facebook, avevano detto di essere fan di Fiorello e così il popolare showman non ha voluto far mancare la sua vicinanza e il suo affetto ai familiari delle due ragazze. Pianti strozzati e molti ancora increduli in una chiesa gremita e già piena mezz’ora prima del funerale, dove si vedevano decine di ragazzi vestiti a lutto, insegnanti, famiglie e gli amici dell’Oratorio in maglietta arancione, che hanno ricordato le due ragazze cantando e suonando le canzoni della Parrocchia con chitarre e violini.

E tra tanta commozione è trapelata anche la rabbia del padre di Sara, che dal pulpito ha ringraziato la Croce rossa, i volontari, il Comune di Roma, “ma non lo Stato, che va lasciato fuori. Sia ben chiaro. Spero – ha detto – che questa vicenda sia da lezione per non raccogliere altri cocci”. Tra migliaia di persone, dentro e fuori dalla chiesa nel popolare quartiere di Morena si notavano i tanti volontari della Croce rossa che fin dai primi giorni di questa tragedia hanno dato il loro supporto.

“Hanno versato più lacrime di me”, ha detto il padre di Sara riferendosi a loro. Sul pulpito è intervenuta anche la mamma di Francesca: “Ora abbiamo due angeli custodi”, ha detto singhiozzando e osservando le due bare sommerse dai peluche e con delle foto. Ma per i ragazzi dell’Oratorio, Sara e Francesca, hanno già compiuto il loro miracolo, “sono riuscite a far popolare questa chiesa ininterrottamente giorno e notte” e “a unire una comunità “.

La loro morte ha “rapito” tutti, anche il vescovo del settore Est della diocesi di Roma, Giuseppe Marciante, che ha celebrato i funerali. “Non è facile neanche per un vescovo presiedere una cerimonia di questo tipo – ha confessato monsignor Marciante – il quale rivolgendosi poi ai genitori e ragazzi ha detto: ora sapete cos’é la morte, è orribile”.

Per la mamma di Sara sono rimasti solo gli ultimi istanti per accarezzare quel legno bianco come se fossero i capelli della sua piccola. Viene distratta solo per un attimo dal saluto del sindaco che le si avvicina a testa bassa senza fascia Tricolore ma con una cravatta nera abbracciando anche tutti gli altri familiari. Poi le bare, portate a spalla, si sono alzate sopra le teste della gente in piedi che applaudiva dalle panche mentre cercava di seguirle con lo sguardo appannato dalle lacrime fino a quando i feretri di Sara e Francesca sono ‘scomparsi’ tra la folla. All’esterno della chiesa un mare di gente sembrava volerle trattenere ancora per un po’. I loro corpi hanno abbandonato per sempre le strade del piccolo quartiere periferico di Morena e saranno sepolti a Ciampino (Sara) e a Prima Porta (Francesca).