Dipendente Atac in permesso per… rapina. Azienda chiede danni

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Ottobre 2016 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA
Atac accusa: "Dipendente in permesso 104 per rapina". E chiede danni"

Atac accusa: “Dipendente in permesso 104 per rapina”. E chiede danni”

ROMA – Dipendente di Atac, la municipalizzata dei trasporti pubblici di Roma, chiede un permesso per assistere la madre grazie alla legge 104, ma viene visto fare il palo ad una rapina a Perugia: e l’azienda chiede i danni.

Come riferisce Adelaide Pierucci sul Messaggero, per Giuseppe Doccioni, 40 anni, meccanico specializzato dei bus Atac, venerdì 14 ottobre il pubblico ministero ha chiesto un anno e otto mesi di carcere per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. 

Il pm gli aveva contestato di aver approfittato di un giorno di permesso retribuito concesso in base alla legge 104 per lavoratori con familiari disabili per essere comunque pagato e poter andare a fare la rapina insieme a tre complici.

Quella rapina fallì dopo l’arresto dello zio di Doccioni, fermato il 14 gennaio 2011 all’esterno dell’istituto Valdichiana Credito Cooperativo Tosco Umbro, con il malloppo tra le mani. 

Scrive Pierucci sul Messaggero:

A mettere nei guai Doccioni fu una telecamera che lo avrebbe immortalato (anche se non in maniera chiara) all’interno della macchina guidata per andare fino a Perugia ed alcune intercettazioni telefoniche. Doccioni, infatti, fu bloccato soltanto un anno e mezzo dopo, nel giugno del 2012, quando scattò per lui e altri due fiancheggiatori la misura cautelare in carcere dei magistrati umbri che poi hanno girato il fascicolo ai colleghi della procura di Roma per il risvolto della truffa. Dal giorno dell’arresto l’uomo è sospeso dal servizio.

E adesso anche Atac, che si è costituita parte civile nel processo, chiede i danni a Doccioni, che continua a proclamarsi innocenti e, attraverso il suo avvocato, dice:

“Su di me solo una sfilza di imprecisioni che mi hanno distrutto la vita. Non ho mai commesso reati. Figuriamoci fare il palo per una rapina in banca”.

Questa versione, però, non ha convinto i magistrati, che hanno chiesto per il meccanico un anno e otto mesi di carcere.