Docenti universitari: in 400 devono milioni al fisco. Inchiesta sul doppio lavoro
Pubblicato il 7 Maggio 2018 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Nonostante avessero optato per il tempo pieno in facoltà, più di 400 docenti universitari di Ingegneria, Architettura e Chimica continuavano a svolgere attività privata, sottraendo milioni di euro al Fisco: sono questi i risultati delle verifiche della Guardia di Finanza che finiranno sul tavolo della Corte dei Conti e in alcuni casi della magistratura ordinaria.
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Verifiche che segnalano la tendenza al doppio lavoro dei docenti in violazione delle leggi: circa il 60% delle verifiche campione ha dato esito positivo, cioè i docenti guadagnavano extra-moenia, con un danno per l’erario nei primi 172 casi accertati di 40 milioni di euro.
La prima tranche di controlli e il dato che più della metà dei controllati effettivamente non rispettava l’esclusiva lavorativa hanno convinto i magistrati contabili della Corte dei Conti ha intensificare le verifiche. Ne è uscita una mappa del lavoro nero al più alto livello.
In testa si è collocata la Lombardia con 60 docenti, tra il Politecnico di Milano e le Università di Brescia, Bergamo e Pavia, scoperti in posizione irregolare. Segue la Campania dove, finora, di professori in posizione di incompatibilità ne sono stati scoperti 49, poi il Lazio, con 38 insegnanti segnalati tra La Sapienza, Tor Vergata e Roma 3, quindi Emilia Romagna (31) e Veneto (30). Ultima in classifica è il Friuli con 5 docenti segnalati. I professori universitari sono sottoposti, in termini generali, a condizioni particolarmente favorevoli. (Valentina Errante e Sara Menafra, Il Messaggero)