Udine, donne timorose di corna ingaggiano detective per spiare i mariti

Pubblicato il 9 Settembre 2011 - 00:06 OLTRE 6 MESI FA

UDINE – “Agosto, moglie mia non ti conosco”. Dovrebbe trattarsi solo di un vecchio detto popolare, ma come recita un altro proverbio, se fidarsi è bene non fidarsi è addirittura meglio. Questo, almeno, è quel che pensano le mogli di Udine, che proprio nel mese del solleone per eccellenza hanno chiamato messo alla frusta le agenzie investigative, con un boom di chiamate e di richieste per “controllare i movimenti” degli amati consorti.

Tanto da costringere gli investigatori ad un superlavoro estivo che, in tanto casi, li ha costretti addirittura a rinunciare alle proprie ferie. Le chiamate, hanno spiegato i titolari delle agenzie , si sono intensificate proprio a luglio e, nel 70% almeno dei casi, erano proprio richieste di mogli sospettose. Intenzionate a far seguire passo passo i mariti rimasti in città e a far documentare tutti gli spostamenti sospetti, in alcuni casi per togliersi i cattivi pensieri, in altri per incastrare – proprio come se si trattasse di una pellicola cinematografica, a metà tra 007 e Billy Wilder – i fedifraghi. Non sempre, però, si mette in moto tutta la macchina investigativa. In molte circostanze i detective si sono limitati a dare una semplice consulenza, “archiviando” il caso senza necessità di un ulteriore supplemento di indagine.

Quando però si decide di procedere, il gioco si fa serio. Entrano in campo tutti quegli strumenti professionali che, di solito, vengono usati in indagini ben più corpose. Quelle che (spionaggio industriale su marchi e brevetti in testa, ndr) durante i restanti mesi dell’anno costituiscono il “cuore” dell’attività e che, nei mesi estivi, cedono il passo alle investigazioni di stampo sentimental-passionale. Quindi via libera all’utilizzo di microspie, intercettazioni ambientali e telefoniche, telecamere nascoste, macchine fotografiche a raggi infrarossi. La ricerca di indizi e prove, ovviamente, deve essere più scrupolosa possibile anche perché alcuni di questi elementi, poi, possono finire nelle aule di un tribunale nel malaugurato caso in cui si arrivi alla causa di divorzio.

E così, mentre le agenzie investigative restano aperte senza far vacanza per soddisfare la domanda, grazie alla conferma ciclica di questa tendenza si riesce a far fronte alla crisi e al naturale calo di commesse provenienti da aziende che si verifica in coincidenza dell’estate. Di fronte a questo curioso “boom” resta un solo interrogativo irrisolto: i mariti sospettosi che fine hanno fatto?