Scontrino di “Capodanno a Cortina”: poveri con il Suv e boom di incassi

Pubblicato il 4 Gennaio 2012 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

Cortina d'Ampezzo (Lapresse)

CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) – C’è chi ha il super Suv,  ma dichiara soltanto 30 mila euro e magari ha fatto il gran cenone in un ristorante di lusso. Una squadra di 80 ispettori del Fisco ha deciso di fare Capodanno a Cortina d’Ampezzo, conca del lusso e dei divertimenti vip in provincia di Belluno, e adesso l’Agenzia delle Entrate del Veneto ha emesso “lo scontrino” dei furbetti.

Sono state controllate le dichiarazioni dei proprietari di 251 auto di lusso di grossa cilindrata: su 133 intestate a persone fisiche, ”42 appartengono a cittadini che fanno fatica a ‘sbarcare il lunario’, avendo dichiarato 30.000 euro lordi di reddito”, scrive l’Agenzia. Gli altri 118 superbolidi sono intestati a società che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi.

Tra il 30 dicembre e San Silvestro la task force del Fisco ha passato al setaccio gli esercizi commerciali di Cortina (alberghi, bar, ristoranti, gioiellerie, boutique, farmacie, saloni di bellezza). In quel giorno gli incassi ”sono lievitati rispetto sia al giorno precedente sia allo stesso periodo del 2010”.

E ancora: ”I ristoranti hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno, i commercianti di beni di lusso fino al 400% rispetto allo stesso giorno dell’anno prima”.

Gli abitanti di Cortina, stando alle loro dichiarazioni dei redditi, non se la passano proprio bene. Scandagliando le statistiche fiscali pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia si scopre che il 51,2% dei quasi quattromila contribuenti dichiara un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno. I ‘paperoni’? Pochissimi, poco più di un centinaio quelli che dichiarano un reddito superiore ai 100.000 euro l’anno, il 2,6% dei contribuenti.

Gli albergatori però non hanno preso bene l’operazione trasparenza degli ispettori: “Sono arrivati alle 8 del mattino e se ne sono andati dieci minuti dopo mezzanotte ho firmato il verbale che ero già in camicia da notte. Un blitz del genere in queste date è un attentato a chi lavora”, ha raccontato un’albergatrice che ha aggiunto: “I miei clienti hanno detto che se ne vanno a Sankt Moritz, questo stato poliziesco nessuno lo vuole accettare”. L’assessore municipale al commercio, Luca Alfonsi ha commentato deluso: “E’ uno shock per la località che così perde anche in immagine”.