Franca Di Blasio, altro sfregio dopo i 32 punti in faccia: “Perdoni la…fesseria!”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 5 Febbraio 2018 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA
Franca Di Blasio, altro sfregio dopo i 32 punti in faccia: "Perdoni la...fesseria!"

Franca Di Blasio, altro sfregio dopo i 32 punti in faccia: “Perdoni la…fesseria!”

ROMA – Franca Di Blasio, la prof cui è stata affettata la faccia perché aveva messo una nota all’alunno che non voleva farsi interrogare. Franca Di Blasio, la prof che il giorno dopo i 32 punti di sutura alla ferita aveva detto: “Forse con quel ragazzo avevo fallito come educatrice”. Non si dia pena Franca Di Blasio, a fallire e di brutto è un intero sistema di valori, a fallire è l’intero sistema dei diritti e dei doveri.

Prova ineluttabile e inconfutabile del fallimento sono le cronache dei giorni successivi. A quanto raccontano le cronache (e speriamo sia solo le cronache, speriamo siano le cronache a mettere in bocca le parole ai protagonisti) il padre del povero ragazzo col coltello in classe e che di lama è andato sulla faccia della prof avrebbe battezzato l’azione del pargolo come “una…fesseria”. Fesseria! E che sarà mai una fesseria, mica vorremo rovinare un povero figlio per una fesseria. Gli è scappata una coltellata, più o meno come quando scappa una parolaccia.

Poi la madre del pargolo, raccontano sempre le cronache e speriamo non sia vero, avrebbe chiesto a Franca Di Blasio di “perdonare”. Perdonare perché il povero figlio “era preoccupato per le condizioni di salute della nonna”. Della nonna! Dunque uno ha la nonna malata, dispiace per lui, e quindi ragionevolmente, umanamente, se uno disturba quell’uno può essere che si prenda una coltellata in faccia. Di questo tipo di ragione e di umanità si fanno veicolo (anche stimolo?) le cronache.

Regalando così a Franca Di Blasio un altro sfregio. Non bastavano i 32 punti di sutura. Eccolo l’altro sfregio, la prof Franca Di Blasio si assume una responsabilità perfino non sua, ha l’umiltà civile e la carità civica di dire: forse ho fallito io. E ne viene ricambiata e sommersa da un’onda di giustificazionismo complice e malato. Onda che lava e leva ogni responsabilità al povero figlio che l’ha sfregiata: “una fesseria”. Onda melensa e grottesca: la nonna malata!  Dai, devono essere solo le cronache che glielo fanno dire, la gente vera non può essere così. O no?