Guido Tersilli rinasce a Frosinone: 200 medici pagati per curare 1500 defunti

Pubblicato il 2 Settembre 2011 - 09:59 OLTRE 6 MESI FA

Il medico della mutua

FROSINONE – Guido Tersilli medico della mutua è vivo e lotta insieme a noi! E’ risorto a Frosinone, dove la Guardia di Finanza ha scoperto una gigantesca frode ai danni della Asl locale: circa duecento medici ricevevano indennità di assistenza per curare o prescrivere medicinali a 1500 defunti. L’indagine è iniziata nel 2009. Agli inquirenti non manca il sense of humor: “Lazzaro” è infatti il nome in codice dell’operazione che ha scoperchiato la truffa. Almeno il Tersilli reso immortale da Alberto Sordi faceva carte false per accaparrarsi il maggior numero di pazienti mutualizzabili ma non andava a cercarseli nei cimiteri. Nemmeno nella sua lista di assistiti forse sarebbe figurata la signora Rosa, morta da 16 anni e nata nel lontano 1873. Fosse stato vero quel medico che l’aveva in cura avrebbe vinto il Premio Nobel della medicina per acclamazione.

Invece no, di vero c’è solo l’ingordigia che fa rivoltare nella tomba quell’illuso di Ippocrate. Il lavoro degli inquirenti è partito da un meticoloso e complicato incrocio di dati. Prima un’occhiata agli elenchi della Asl di Frosinone con i nomi di tutti gli assistiti. Poi una visita all’anagrafe del Comune a scartabellare gli elenchi dei defunti: dove si è finalmente scoperto che lo Stato continuava a pagare regolarmente l’assistenza ai medici della mutua che li avevano avuti in cura quando erano in vita.

E non basta: oltre 5500 nominativi figurano negli elenchi degli assistiti, ma non corrispondono ad alcuna identità accertata. Insieme ai defunti, i fantasmi. Il danno all’erario è stato quantificato in 115 mila euro di indennità non dovute. Ma ha aperto la strada ad altri controlli su tutto il territorio nazionale: è stato accertata una falla nella catena informativa che dall’anagrafe porta alle asl. Insomma uno muore ma nessuno cancella il suo nome dagli elenchi degli assistiti. E’ lì che si insinua il Tersilli di turno che, anche per piccoli importi, non si lascia scappare la ghiotta occasione di truffare lo Stato.