Gazzuolo, boato nella notte: terremoto? No, è esploso un bancomat

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2016 - 23:21 OLTRE 6 MESI FA
Gazzuolo, boato nella notte: terremoto? No, è esploso un bancomat

Gazzuolo, boato nella notte: terremoto? No, è esploso un bancomat

MANTOVA – Alle tre e un quarto della notte un boato a squarciato il silenzio e svegliato tutto il paese. Sembrava un terremoto e invece era la banda dell’acetilene che metteva a segno un altro colpo. E’ accaduto a Gazzuolo, in provincia di Mantova, dove una banda di rapinatori hanno fatto saltare in aria lo sportello bancomat della Cassa Rurale e Artigiana di Rivarolo Mantovano (Bcc).

In pochi secondi i cinque rapinatori sono riusciti così ad aprire il forziere, a svuotarlo e a fuggire con un bottino di circa 20 mila euro.

La Gazzetta di Mantova aggiunge dettagli:

Che si tratti di professionisti non sembrano esserci dubbi. Lo dice prima di tutto il fatto che hanno azzeccato il giusto quantitativo di acetilene, appena sufficiente per aprire il forziere del bancomat ma senza bruciare le banconote. Cosa che in passato è accaduto più di una volta in caso di colpi simili.

L’ultimo assalto a uno sportello bancomat in provincia di Mantova risale a pochi giorni fa, al 31 ottobre: in quell’occasione a subirlo era stata la filiale Mps di Casatico. La cassaforte dello sportello era stata divelta e portata via utilizzando un carro attrezzi rubato. Non è la stessa tecnica usata la notte tra sabato e domenica a Gazzuolo. Ma la coincidenza dell’orario, più o meno le tre del mattino, e la vicinanza dei due paesi oggetto di attacco – distanti non più di tredici chilometri l’uno dall’altro – fanno pensare che possa trattarsi della stessa banda.

Di loro è rimasta qualche immagine, in verità poco chiara, ripresa da una telecamera interna alla filiale bancaria di via Roma. Le due telecamere esterne, che puntano all’ingresso della banca e a quello della stanza del bancomat, sono state oscurate dai banditi con la vernice spray.

Dopodiché sono passati all’azione. Si suppone con il classico gas, una miscela di acetilene e ossigeno introdotta con una cannula attraverso la bocchetta di prelievo del contante. Infine, l’innesco elettrico con una batteria da 9 volt, per ottenere l’esplosione e svellere la porta della cassaforte.