Gildo Claps: “La Chiesa degli uomini dica la verità. Il corpo di Elisa scoperto nel 1996”

Pubblicato il 12 Settembre 2010 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA

Il cadavere di Elisa “era già stato scoperto tanto tempo fa, addirittura nel 1996 quando sono stati fatti alcuni lavori nel sottotetto della Chiesa della Trinità”. E’ l’ipotesi avanzata oggi, domenica 12 settembre, da Gildo Claps, fratello maggiore di Elisa, proprio 17/0 anniversario della scomparsa della ragazza che nel 1993 aveva 16 anni, e pertanto Gildo richiama la Chiesa a prendersi le proprie responsabilità e a “spiegare la messa in scena del ritrovamento del 17 marzo”.

Gildo Claps ha aggiunto ”di avere certezza che il corpo è stato trovato nel 2008, o quanto meno, in quell’anno, è stato rimosso il materiale che lo ricopriva. Nel 1996, inoltre, per un anno sono stati effettuati dei lavori nel sottotetto: è ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente. Noi abbiamo certezza che, in quel periodo, alcuni lavori sono stati effettuati proprio in corrispondenza del corpo di Elisa. Anche il vescovo quindi – ha continuato Claps – ci deve dare conto: dica la verità su quel che è successo”. Il fratello di Elisa afferma con forza e con ancora il dolore nel cuore di non fare “crociate contro la Chiesa, soprattutto contro la Chiesa di Dio” ma di parlare “alla Chiesa degli uomini e a quegli uomini che hanno mentito in maniera palese”.

La famiglia Claps ”è sempre stata convinta della colpevolezza di Danilo Restivo, la Procura di Salerno ci ha rassicurati più volte sul fatto che ci siano elementi sufficienti per processarlo”, ma ”in questa città c’è ancora una ferita aperta e ora ci vuole il coraggio di riscattarla, non certo il riscatto può arrivare con vuote dichiarazioni di principio e con la retorica”.

Oggi, ha proseguito Gildo durante una manifestazione a Potenza organizzata da Libera ”è l’anniversario dell’omicidio, non solo della scomparsa” di Elisa.  Gildo e la madre di Elisa, Filomena Iemma, sono stati in testa al corteo di alcune centinaia di persone che dall’abitazione della famiglia Claps, in via Mazzini, è giunto davanti alla chiesa della Santissima Trinità, ripercorrendo così l’ultimo tragitto fatto da Elisa.

Gildo Claps ha parlato, insieme al referente lucano di Libera, don Marcello Cozzi, davanti alla chiesa della Santissima Trinità,  sotto sequestro dallo scorso 1 aprile, dove, simbolicamente, i ragazzi che hanno partecipato al corteo hanno ”sfondato” il muro dell’omertà.