Giovanni Caramuscio ucciso a Lequile durante una rapina: arrestato anche il secondo ricercato

di Alessandro Avico
Pubblicato il 19 Luglio 2021 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Caramuscio ucciso a Lequile durante una rapina: arrestato anche il secondo ricercato

Giovanni Caramuscio ucciso a Lequile durante una rapina: arrestato anche il secondo ricercato FOTO ANSA

Arrestato anche il secondo uomo ricercato dai carabinieri per l’omicidio dell’ex direttore di banca Giovanni Caramuscio, assassinato durante un tentativo di rapina la sera del 16 luglio a Lequile (Lecce). La vittima stava prelevando contanti dallo sportello bancomat insieme alla moglie. Nella notte tra domenica e lunedì i miliari hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, un 28enne di Tricase, residente a Lequile.

Giovanni Caramuscio, il primo arrestato

Il giorno dopo l’omicidio i carabinieri hanno arrestato l’uomo che ha ucciso Giovanni Caramuscio. Si tratta di un albanese di 31 anni, arrestato con il medesimo provvedimento e ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Entrambi rispondono di omicidio aggravato, in concorso, porto abusivo di arma alterata e ricettazione.

Ad incastrare il primo arrestato la felpa scura a maniche lunghe abbandonata la sera dell’omicidio in un pozzo e ritrovata la sera stessa dai vigili del fuoco. Felpa che, come emerge dalle immagini dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, era quella che indossava il rapinatore non armato. La stessa felpa che il 28enne aveva indossato anche in altre occasioni, così come evidenziato in alcune foto pubblicate sul suo profilo Facebook. 

Le parole della moglie di Giovanni Caramuscio

Non riesce ancora a credere a quello che è successo Anna Quarta, moglie di Giovanni Caramuscio, il 69enne ucciso con due colpi di pistola venerdì sera, verso le 23, davanti a un bancomat di Lequile, in provincia di Lecce. “Ho visto Giovanni crollare a terra, sono corsa verso di lui, ho cercato di aiutarlo a rialzarsi. Ma lui era ormai morto. Non ci credevo. E non ci credo ancora adesso”, ha raccontato la donna al Corriere della Sera.