Equitalia: annullate cartelle da 660mila€. Altri ricorsi?

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2015 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
Equitalia: annullate cartelle da 660mila€. Altri ricorsi?

Equitalia: annullate cartelle da 660mila€. Altri ricorsi?

ROMA – Equitalia “condannata” da un tribunale, cartelle da 660mila euro annullate per un artigiano. E ora tante persone nella stessa situazioni possono sperare in un destino simile facendo un analogo ricorso. Succede a Venezia, come racconta La Nuova Venezia:

Con sentenza nr 3079/2015 pubblicata il 23 settembre 2015 il Tribunale di Venezia ha annullato cartelle di Equitalia per un valore di 660 mila euro. La causa è stata intrapresa tramite l’Associazione di tutela dei consumatore (Aua) da un ricorrente patrocinato dall’avvocato Carraro. Il giudice ha sancito due principi fondamentali. Il primo è che Equitalia può emettere cartelle, notificarle e agire esecutivamente solo se è in possesso dei requisiti validi e documentabili in grado di giustificare le pretese degli enti pubblici per i quali agisce. Poi che la prova dell’esistenza dei requisiti deve essere fornita da Equitalia e dagli enti creditori e non dal cittadino preteso debitore.

Secondo Aua la sentenza è storica sia per l’entità della somma, sia perché si fonda su un motivo diverso da quello abitualmente citato dalle cronache, che è la prescrizione. Il motivo su cui si basa la sentenza potrebbe, a cascata, comportare l’annullamento di centinaia di migliaia di cartelle. «Sono sentenze come questa che fanno la giurisprudenza e che dimostrano che anche Davide può battere Golia», sostiene l’Aua in un comunicato, «noi, nati come associazione per difendere gli automobilisti destinatari di multe ingiuste, ora puntiamo sulla riforma di Equitalia da società per azioni a ente pubblico. Una società di capitali che, legittimamente, persegue scopi di lucro non può gestire la riscossione delle tasse e dei tributi lucrando sugli stessi ed aggravando le già precarie condizioni del contribuente. L’erario incasserebbe molto di più limitandosi ad esigere gli importi dovuti maggiorati dei soli interessi legali senza gli aggi e le more che trasformano somme normali in macigni insostenibili».