Giudice gli ordina di vedere il padre, il bimbo non vuole: “Picchiava la mamma”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2014 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA
Giudice gli ordina di vedere il padre, il bimbo non vuole: "Picchiava la mamma"

Giudice gli ordina di vedere il padre, il bimbo non vuole: “Picchiava la mamma”

FIRENZE – Gli assistenti sociali sono certi che preservare il rapporto padre-figlio sia la cosa migliore per il piccolo Fabio, di 9 anni, il nome è di fantasia. Ma lui non ne vuole sapere di vedere quell’uomo che picchiava la mamma e poi andava via sbattendo la porta di casa. Eppure ogni sabato pomeriggio, da circa un anno e mezzo, è costretto a incontrarlo. Lo ha stabilito il Tribunale dei minori di Firenze: due ore a settimana sotto osservazione dell’assistente sociale.

Il papà è sparito per quattro anni dalla sua vita e a suo carico c’è una lunga lista di denunce e maltrattamenti nei confronti della ex moglie. L’ultima risale a qualche mese fa: le ha rotto due costole. La Corte d’Appello di Firenze lo ha condannato a risarcire l’ex moglie ma lui non le ha mai dato un soldo, così come non ha mai voluto pagarle gli alimenti per il piccolo Fabio. Ora quell’uomo ha deciso di tornare a fare il padre e gli assistenti sociali sono inspiegabilmente dalla sua parte: lo psicologo che segue il bambino dice che il rapporto col padre è influenzato dalla madre, è come se il bambino avesse paura di darle un dispiacere.

E così ogni sabato la mamma è costretta a trascinarlo di peso

“Ogni volta è una violenza insopportabile — racconta la mamma — è successo anche che l’abbiano trascinato dentro di peso, contro la sua volontà. Riversano su di me le responsabilità di questo rifiuto e siccome mi sento ripetere continuamente che se mio figlio non accetta di vedere il padre il rischio è che me lo portino via, io ovviamente faccio il possibile per convincerlo. Ma è tutto inutile. E più il tempo passa più la situazione peggiora”.

Ora, attraverso il suo avvocato, la donna ha presentato ricorso al Tribunale per dimostrare che Fabio è traumatizzato da quegli incontri:

“I servizi sociali – spiega il legale –  sono incapaci di attuare il fondamentale diritto del minore sancito dall’articolo 337 ter del codice civile che stabilisce che il figlio minore “ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione e assistenza morale da entrambi”. Per questo chiede quantomeno la sostituzione degli assistenti sociali che finiscono sempre con l’attribuire ogni responsabilità alla madre”..